sabato 12 aprile 2014

AVVELENANO I POZZI - UNO SCENARIO APOCALITTICO



immagine tratta dal web
“La mega discarica di veleni tossici industriali del sito Montedison di Bussi: una bomba ecologica che per decenni ha inquinato e letteralmente avvelenato i pozzi di circa 700 mila persone che abitano nella Val Pescara - in pratica, mezzo Abruzzo ha bevuto acqua contaminata inconsapevole degli effetti sulla salute”.

Basterebbe questo dato impressionante, per fare decadere ogni concetto di società, di civiltà, di intelligenza, di giustizia, di libertà e di umanità.
L’acqua, è la cartina di tornasole che misura il livello di qualità della nostra vita. Se l’acqua è contaminata, tutto il resto lo è.
Non ci servono psicologi e psichiatri per curare il nostro tormento esistenziale!  Abbiamo solo bisogno di acqua e aria pura, di un habitat liberato da ogni intrusione chimica, di etica, di significato di bene comune e, più in generale, di una qualità di vita sostenibile rispettosa della Madre Natura, delle sue regole ineludibili, e in armonia con tutte le forme di vita.
Oggi, se intendi sopravvivere, lavorando al chiuso di una delle migliaia di fabbriche fumanti disseminate sul tessuto connettivo del nostro paese, devi mettere nel conto la possibilità, non più remota, di morire di cancro. La salute come merce di scambio. E lo stesso vale se intendi continuare a bere, a mangiare e a respirare.  Una prospettiva che potrebbe apparire fantascientifica e inimmaginabile, se non fosse quella cruda realtà, dalla quale non ci possiamo più dissociare, sottrarre e fingere di non vedere.
La quasi totalità degli individui, del mondo occidentale industrializzato, sono affetti (chi più e chi meno) da un congruo numero di patologie, organiche e neurologiche, relative dall’assunzione di cibo e di acqua contaminati, e che i “poverelli” immaginano di potere combattere facendo uso di farmaci (principi attivi) che, per  la loro natura, le controindicazione, e gli effetti collaterali, non potranno che acuirne il disagio e la virulenza, vanificando ogni presunta e auspicata guarigione.

Oggi, tutta la catena alimentare, è totalmente compromessa da un’infinita lista di sostanze chimiche cancerogene, prodotte in forma parossistica da altrettante fabbriche fumanti che, a fronte di interesse particolare, disperdono sul territorio e nelle acque il loro carico di morte, con la facilità di chi ottempera ad un diritto - e in barba alla salute della gente comune e dell’ecosistema tutto.
Si tratta di antiparassitari, diserbanti, pesticidi, fertilizzanti, neonicotinoidi e di particolari insetticidi a base di isomeri strutturali del gruppo degli idrocarburi alogenati, come l’esaclorocicloesano ( BHC ), oggi presente in percentuali elevatissime nelle acque di fiumi, laghi e falde. Decine di migliaia di capi di bestiame, ogni anno, vengono abbattuti, ed altri ancora per essere nati con malformazioni genetiche di ogni tipo .
I crimini contro l’ambiente e la salute dei cittadini, vanno condannati attraverso pene esemplari, pragmatiche e senza sconti, proporzionali hai danni provocati, fino alla carcerazione a vita. Diversamente per noi e i nostri figli, non ci sarà alcuna speranza di salvezza.

Siamo a un punto di non ritorno, e sentire ancora parlare di “politiche industriali” come la panacea di tutti i mali e soluzione della crisi, mi procura un senso di nausea e di voltastomaco.
Entro pochi anni, le società ultra liberiste allo sfascio, dovranno fare i conti con la fame e con la sete. La “roba”, prodotta dalla Bestia Liberista non avrà più alcun valore!
Il commercio dell’acqua, sarà l’affare degli affari, essendo il  dono dei doni, il più nobile degli elementi e il più prezioso dei gioielli.
Nel frattempo i ghiacciai marciscono e si squagliano. Le acque dei fiumi raggiungono il mare con il loro micidiale carico, di bombe chimiche, e un numero infinito di fabbriche fumanti, si fottono miliardi di metri cubi di acqua, rendendola inutilizzabile e putrida, contaminando le falde più profonde. Terribili guerre feriranno a morte il pianeta, causa la corsa all’approvvigionamento delle ultime riserve idriche.
Nel prossimo decennio succederà sempre più spesso di dover decidere chi avrà diritto all'acqua: le città, i campi o i fiumi.
Contemporaneamente, il progressivo aumento della siccità, incrementerà il prelievo delle acque per usi agricoli, innescando un pericoloso circolo vizioso.
A meno acqua, poi, corrisponde una concentrazione più alta degli inquinanti a tal punto da renderla inutilizzabile per qualsiasi uso. Auguri!!!
Se noi continuiamo e persistiamo nell’acquistare, detergenti, detersivi, shampo, balsami e sterco industriale, senza volere comprendere che stiamo avvelenando la nostra stessa vita, per i nostri figli non ci sarà futuro.
Se non sappiamo rinunciare all’effimero, al voluttuario, alle nostre dipendenze e debolezze strutturali, per riconvertire i nostri comportamenti in altri più consoni alla vera natura umana, ne pagheremo lo scotto.
Ma se anche avessimo delle risposte certe ai pressanti interrogativi sull’origine dell’universo, sull’immortalità dell’anima, sull’esistenza di Dio, c’è da credere che l’uomo di questo secolo dissennato persisterebbe comunque nei suoi comportamenti demenziali.
E se non fossimo nati, forse sarebbe stato meglio. 
GJTirelli

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