lunedì 30 giugno 2014

L'istinto ci diceva di non fidarsi di Facebook





Il sistema NGI è in grado di seguire un volto tra la folla e potrebbe appoggiarsi alle foto di Facebook. L'FBI sta lavorando per portare a un nuovo livello i sistemi di identificazione biometrica (ossia quelli che si basano su particolari unici del corpo, come l'iride, le impronte digitali o le proporzioni tra le diverse parti del volto) grazie al progetto Next Generation Identification (NGI). Di questo progetto fa parte un nuovo sistema di riconoscimento facciale - il cui sviluppo pare essere costato un miliardo di dollari - che non solo è molto più efficiente di quelli adoperati sinora, ma che attinge anche a un database molto più ampio. Il sistema è in sviluppo dal 2008 e già nel 2010 il New Scientist riportava che l'utilizzo della tecnologia NGI consentiva di identificare i sospetti, utilizzando una base di 1,6 milioni di fotografie, con un'accuratezza del 92%.

Da allora, il sistema ha iniziato a venire sperimentato in alcune zone degli USA, e le previsioni sono di poterlo adoperare su tutto il territorio nazionale entro il 2014, quando ci saranno a disposizione almeno 14 milioni di fotografie per il confronto.

Il database fotografico non è tuttavia soltanto una nuova versione di quello esistente: NGI sarà infatti in grado di riconoscere i sospetti dalle riprese all'aperto e riuscirà a seguire i singoli individui nei loro spostamenti.

Inoltre, non si limiterà a consultare il database delle foto, ma avrà accesso anche a quello del DNA, delle scansioni dell'iride, delle impronte digitali e, in generale, a tutti i dati biometrici raccolti.

Sono però proprio le foto che al momento preoccupano maggiormente i paladini della privacy, come spiega per esempio il senatore americano Al Franken: «Il riconoscimento facciale dà vita a serie preoccupazioni circa la privacy che le impronte digitali invece non sollevano. Una volta che qualcuno entra in possesso del tuo volto, può ottenere il tuo nome, raggiungere il tuo account sui social network e può seguirti quando sei per strada, nei negozi, negli edifici governativi e nelle foto che i tuoi amici mettono online».

A questa voce fa eco quella del professor Alessandro Acquisti della Carnegie Mellon: «La convergenza di riconoscimento facciale, social network e raccolta dei dati ha reso possibile usare dati pubblicamente disponibili e tecnologie economiche per produrre deduzioni delicate partendo da un volto anonimo».

Alle preoccupazioni l'FBI risponde che il sistema sarà dotato unicamente dei dati sui criminali, mentre quelli sui privati cittadini con la fedina penale pulita non ne faranno parte; tuttavia, la possibilità di collegamento di NGI con i social network non è uno scenario improbabile dato che, come spiega la Electronic Frontier Foundation, negli USA non vi sono leggi che possano limitare l'uso del riconoscimento facciale.

«Gli utenti di Facebook caricano ogni giorno 300 milioni di foto sul social network. Molti americani non si rendono conto di essere già in un database per il riconoscimento facciale» spiega Jennifer Lynch, avvocato della EFF.

SU FACEBOOK NON C'E' EMPATIA!

Su Facebook non c'è empatia!
Facebook è ormai una protesi della vita reale, ma non può sostituirsi a essa soprattutto sugli aspetti motivi. La vita virtuale nasconde dei pericoli, perché riduce tutto a un click. È più facile, allarmare o coalizzare il dissenso. Difficile costruire davvero qualcosa...

Su Facebook non c'è empatia, è inutile raccontarsela. Quella capacità un po' magica di entrare in connessione, penetrare nei sentimenti dell'altro, saperli ascoltare, esserci con il corpo e con la mente è esclusa dai social network. In fondo è quello che ognuno cerca costantemente nella vita, come nei post e nelle chat online. Ma su Facebook si crea un meccanismo perverso che ci rende tutti un po' dipendenti, perché la piena empatia sul pianeta virtuale è un fenomeno raro e invisibile. E così questa frustrazione continua ci rende come dei dannati di un girone dantesco alla ricerca di nuove condivisioni, nuovi contatti, nuove fantasie, che non si appagano mai.

Come commentano gli intellettuali più seriosi su Facebook c'è già troppo poco spazio per la riflessione. Si può ottenere velocemente un mi piace, magari sparandola grossa, con due pallottole che funzionano sempre bene: l'allarmismo e il dissenso. Con questi due strumenti si ha la garanzia di attirare più pubblico, lo sappiamo bene noi giornalisti, quando scriviamo i titoli. E quando pubblichiamo gli articoli su Facebook, ma anche su Twitter o Linkedin che sia. Anch'io se fossi a caccia di voti o di click avrei dovuto scegliere un altro titolo per questo post, tipo "Facebook fa male al cuore" o qualcosa del genere. Ma stavolta mi sono contenuto. La sensazione che ho è che quando pubblico qualcosa di più ragionato, interessi poco ai miei cosiddetti amici.

Beppe Grillo e il suo entourage questo meccanismo l'hanno capito bene, e infatti sono il movimento politico che raccoglie più adesioni sul web, soprattutto da quelli, come me, che passano più tempo davanti allo schermo. Non ho critiche da esprimere a riguardo. Mi dispiace solo il fatto che su Facebook non si riesca a costruire abbastanza, intossicandoci di immagini e parole. Siamo tutti capaci di firmare contro qualcosa, aderire a una protesta, oppure esibirsi nell'effimero, ma è più difficile produrre idee, senza essere disturbati da qualche rutto o schiamazzo virtuale.
Ma questo in fondo è lo specchio di una società e non dovrei lamentarmi. Anzi sono convinto che questo strumento si possa usare bene, per informarsi, connettersi, scambiare informazioni. Ormai è una protesi artificiale della nostra vita. Ma per favore non scambiate questo braccio di plastica per la vita vera, quella vissuta, fatta di gesti, sguardi timidi, calorosi abbracci o emozioni che gorgogliano nello stomaco. Facebook ci mostra sempre e solo la faccia, a volte le parti basse. Non per niente si chiama Face-book. 

Quello che abbiamo dentro ha bisogno di altri canali. Provate Soulbook. PS Non vi lamentate se il link non funziona :-)
di Gabriele Bindi

LE VERE CAUSE DELLE MALATTIE? SI TROVANO NELL’OLOGRAMMA


Pensiamo che per combattere le malattie basti scoprire le loro cause note ai medici? Basti debellare le infezioni, i virus,  sconfiggere le infiammazioni  e via dicendo?  Sono queste e altre le “vere” cause delle malattie?    
E se ci chiedessimo come mai  nell’organismo avvengono certi cambiamenti che portano alle patologie (infiammazioni, ernie, tumori,invasioni dei parassiti, ecc),  come mai che il fisico non riesce ad armonizzarsi da solo?  

Perché esistono anche le CAUSE PROFONDE delle malattie.
Il concetto delle “cause profonde” nasce  in seguito ad una rivoluzionaria scoperta fatta dai tre  scienziati russi  (V. Kaznacheev, S. Shurin, L. Mihailova) negli anni 70’: avevano stabilito che, facendo un test di laboratorio, ciò che passa tutte le barriere e fa ammalare e morire, è l’informazione codificata nell’irradiazione ultravioletta, capace di superare qualsiasi barriera, perché le cellule sono capaci di scambiarsi le informazioni a livello ondulatorio. Avevano collocato due campioni di cellule in due camere separate ermeticamente da una parete di quarzo, e  mentre il primo campione, aggredito da una dose mortale di radiazioni, o da virus, moriva, moriva anche l’altro campione.
Questo significa che non è sufficiente  affermare che la causa di un disturbo è, per esempio, un’infiammazione: occorre indagare ad un livello  più profondo della realtà.   Che cosa, nell’organismo, aveva reso possibile questa infiammazione, che tipo di danno (ad un livello molto profondo), aveva subito l’organo prima che pervenisse l’infiammazione, o qualsiasi altra patologia classificata e catalogata dalla medicina che conosciamo?

La gran parte delle cause profonde potrebbero essere definite  come “esoteriche”, dato che derivano da influenze negative provenienti  dalle persone o, in qualche caso,  dall’ambiente. Nella maggioranza dei casi clinici è proprio quello il macigno, pur invisibile, che grava sulla salute degli uomini  ma anche degli animali, favorendo l’ingresso alle cause più “fisiche” ben note alla  medicina ufficiale.
Si tratta di vibrazioni, ovvero, di “programmi negativi”,  esistenti a livello olografico della realtà, e sono ologrammi anche loro stesse.
Dal punto di vista della fisica, la maggioranza di queste vibrazioni ha una forma a vortice, la principale figura geometrica dell’Universo, che possiede una grande stabilità (sono vortici i fulmini globulari, l’atomo, le galassie, i sistemi solari ecc.). I vortici funzionano secondo le proprie leggi  e possono assumere alcune forme speciali, come, per esempio, quella dei “solitoni olografici”, capaci di spostarsi ovunque in un sistema vivente, attirando al proprio  nucleo migliaia di altre vibrazioni negative.
Di che cosa stiamo parlando, allora?
Di ciò che l’uomo conosce da sempre,  definendo le influenze invisibili con i nomi dati dagli avi, dicendo: “è una fattura, un malocchio, un maleficio.. ecc.” Solo che non è “serio”  credere in queste cose, dice la scienza.
Eppure,  l’uomo  sa bene che  questo esiste, e  va ed è sempre andato dai maghi e “maghetti” nella speranza, spesso vana, di  togliersi un peso che la scienza non è riuscita a decifrare, e che nessuna pasticca ha potuto sciogliere.

Con il metodo della Puchkò è più che possibile  prima capire la natura di certi “macigni invisibili” e poi toglierseli. E DA SOLI.

Vediamo alcuni esempi delle cause profonde delle malattie secondo la “Medicina Multidimensionale” della Puckò (aggiungo subito che la lista è piuttosto consistente, per cui ne fornisco solo alcune):

Le entità aurali e terrestri
A tutti capita di sentirsi all’improvviso  rabbiosi, irritati con tutto il mondo, in preda al panico, piegati in giù da un improvviso peso sull’anima ... al livello sottile questo spesso significa  avere delle entità nell’aura.
Il concetto non è nuovo nemmeno alla radionica classica europea, esistono dei protocolli per combatterli. Per esperienza so che c’è sempre qualcuno che si sente a disagio quando si parla di entità confondendo questi sgraditi ospiti sottili con i cupi demoni  di cui parla la religione.  Non c’è nulla di che spaventarsi, una volta ammesso che  viviamo in più dimensioni, delle quali, però, ne percepiamo soltanto tre, e siamo perfettamente “permeabili” a ciò che non riusciamo a vedere.
Purtroppo, chi non possiede una specifica protezione (ottenuta con le tecniche sviluppate “dopo Puchkò”)  è permeabile  ai programmi negativi di tutti i tipi, comprese le entità che possono influenzare fortemente la psiche dell’uomo, causando la perdita di controllo sulle emozioni, le reazioni inadeguate,  l’angoscia, ecc.
Per la Puchkò – fisica, non  sono altro che dei soggetti multidimensionali, appartenenti a un gran numero di dimensioni nello stesso tempo, un po’ simili ai frattali o agli attrattori (strutture che vengono usate per capire gli effetti della gravità quantistica).
Eccone solo  alcune:  “Fuoco” o “rabbia”, “Dolore”, “Rettili”, “Autoprogrammata”, tra le entità aurali; “Guscio traumatizzato”, “Spaventato”, “Vecchio, debole e malato” tra le entità terrestri che rappresentano  una sorta di “archetipi” dei tipi umani.
Non finisce qui: possono farci visita anche delle “anime estranee”, spesso richiamate dai nostri “debiti karmici” o da altri motivi.
Possiamo sbarazzarcene da soli. E come? Basta  identificare i loro parametri, con il nostro bel pendolo in mano.  
Sono degli abitanti della “matrice vibrazionale”, e quindi, vibrano anche loro. E sappiamo che tutto ciò che vibra può essere identificato con l'aiuto dei numeri o delle formule matematiche, calcolando, per esempio, le loro lunghezze d’onda.
Per questo ci basterà una semplice formula matematica. Altro che magia: è pura matematica e fisica! Questo ci servirà soprattutto all’inizio, perché man mano che procediamo, impareremo altre formule, ricorrendo a chi ci aiuta da sempre pur essendo invisibile agli occhi.
Anche gli animali sono soggetti alle entità; la cura per la gran parte dei disturbi comportamentali degli animali si comincia, per la radionica russa,  da una bella pulizia dei corpi sottili.

Strutture di magia nera/magia nera inglobante
Per mandare una “struttura di magia nera” non è necessario andare da una fattucchiera. Tutti noi siamo collegati alle altre persone dai canali invisibili,  lungo i quali viaggiano le forme - pensiero, verbali o visive. La gran parte di queste  viene mandata in maniera inconscia, basta che il soggetto definisca per se stesso una certa situazione come stressante: e allora il senso di disagio, un’antipatia, un’irritazione produrranno delle forme-pensiero che  colpiranno l’aura indebolita dell’altra persona.
Ci sono vari metodi per procedere all’eliminazione delle entità o dei programmi negativi, a partire dalla classica Sequenza Vìbrazionale della Puchkò, e finendo con una bella Formula dell’Appello  (Appello a Dio), o semplicemente adoperando una Forma-Pensiero.

Programmi ed Egregore
I programmi sono delle forme-pensiero negative ben formulate, e sono tra i più distruttivi.  Anche qui abbiamo un bel grafico che li definisce: un programma di cattiveria, di odio, di separazione, per la morte, per la malattia, per la lite,  un programma di robotizzazione, di zombizzazione (una persona che  è sottoposta al plagio mentale, in tutte le sue forme, viene definita “robotizzata” ).
Il procedimento è lo stesso,  solo che in alcuni casi dovremo anche tagliare  i “canali” di alimentazione.
Nessuno è isolato; tutti noi  siamo collegati  non solo tra di noi, ma anche a migliaia di altre realtà, e alle cosiddette EGREGORE: si tratta di raggruppamenti delle forme-pensiero dello stesso tipo, che formano una specie  di mega-mente, e più  grandi sono più sono capaci di influenzare  le menti degli uomini. Ci sono delle egregore  famigliare, delle religioni,  professionali, degli stregoni, dei guaritori, degli arti e dei mestieri... dicono che siano circa 500. Una persona matura e sviluppata potrebbe essere collegata  contemporaneamente a decine di egregore.
Se una persona  funge da “trasmettitore”  di una parte “nera” di qualche egregora, è bene tagliare il “canale” con essa e con l’egregora . Anche questo atto può essere fatto con una speciale procedura  oppure semplicemente visualizzando .
Stiamo parlando di un mondo olografico, e la  nostra mente, con l’aiuto dell’intenzione, è capace di plasmarlo, di trasformarlo.

Attenzione però! Non avrete certo pensato che le egregore sono una cosa negativa?  No, affatto; stavamo parlando delle parti “nere” delle egregore, mentre  ci sono anche quelle “bianche” capaci di sostenerci nei momenti difficili, di darci l’ispirazione e coraggio, ma soprattutto, la protezione.

Nella radionica russa esistono decine di semplici metodi della protezione contro la negatività. Eccone alcuni:

Visualizzate un filo, o una linea di luce  che corre tra voi e l’altra persona: dove si attacca? Spesso proprio al plesso solare, la sede delle emozioni. Prendete un bel paio di forbici da giardiniere, e tagliatelo, visualizzandolo  accartocciarsi e scomparire nelle profondità dell’Universo.

LA “CALZA GRIGIA”
Se si sospetta l’invio di qualcosa di negativo da parte di una persona, immaginatela accanto a voi. La struttura negativa che vi ha mandato è una calza grigia che voi avete sulla testa. Immaginatela come una calza di lana, pesante: è meglio esagerare  piuttosto che sottovalutare... Ripetete mentalmente; “cancello, cancello, cancello l’informazione negativa che proviene da.... (nome).” Togliete (mentalmente) la calza e bruciatela. Ripetete l’operazione almeno 10 volte (vi servirà qualche minuto), e vi accorgerete che ogni volta la calza diventerà sempre più leggera, fino a che non avrete da  bruciare una calza a rete, simile ad una ragnatela! E’ il potere dell’immaginazione.  Alla fine chiedete la conferma al pendolo: il programma/la struttura di magia nera è stato/a tolto/a?

Ci sono anche tantissimi metodi preventivi; eccone alcuni usati dai radiestesisti russi:

Il Primo Respiro – Documentario sulla nascita

Il-primo-respiro-racconta-la-nascita
“Il primo respiro” racconta la nascita, la simbiosi tra madre e figlio, l’ancestrale capacità della donna di dare la vita e di dare alla luce. Un documentario che vale la pena vedere.
Mostra come viene affrontato il momento della nascita nelle differenti culture. Il regista Gilles de Maistre ha effettuato una sorta di viaggio attraverso le culture della nascita, filmando la venuta al mondo di neonati americani, messicani, brasiliani, francesi, nigeriani, tanzaniani, indiani, vietnamiti, giapponesi e russi. Le ambientazioni sono naturali, i personaggi reali e le situazioni estremamente precise. Non c’è alcuna ricostruzione, ma un unico intento: mostrare la storia vera, vissuta così come si svolge nella realtà. E’ un film-documentario che mostra la forza delle donne nel miracolo della nascita.
Il 29 marzo 2006 si è verificata un’eclissi di sole visibile dal nostro pianeta. Mentre il sole lentamente si oscurava, le donne protagoniste del film hanno dato la vita ai loro bambini. Ognuna secondo le proprie tradizioni o scelte. Il film racconta la storia del primo respiro che dà inizio alla vita, ma anche l’importanza che il parto ha per la donna. Partire per un insolito viaggio in giro per il mondo con l’unico obiettivo di esplorare l’universo delle nascite, tanto vario quanto i popoli che vivono su questa terra: è questo l’obiettivo del film. Le ambientazioni sono naturali, i personaggi reali e le situazioni estremamente precise. Non c’è alcuna ricostruzione, ma un unico intento: mostrare la storia vera, vissuta così come si svolge sotto i nostri occhi.
La Natura come ambientazione:
L’acqua, il deserto, il ghiaccio, la giungla. Dalle sabbie calde del deserto dei Tuareg al candore della tundra siberiana; dalle terre selvagge dei Masai ai locali notturni di Parigi; dall’America militante alla foresta amazzonica; dalla bellezza sacra del Gange al Giappone tradizionale; dai popolosi ospedali vietnamiti al pacifico delfinario messicano: il film ha come ambientazione il pianeta stesso.
Il Sole Nero come fonte di luce:
I destini di tutti i nostri personaggi si compiono in un lasso temporale di 48 ore e la loro storia ruota intorno ad un’unica giornata: il 29 marzo 2006.
Una sceneggiatura in movimento:
La sceneggiatura è stata scritta partendo da un’inchiesta giornalistica che costituisce la base del film e diventa la sua colonna vertebrale.
La storia della Vita, la storia delle nostre vite …
Il film comunica attraverso le immagini tutta la poesia del passaggio: la donna che diventa madre, l’uomo che diventa padre, il bambino che entra nella vita.
Il documentario
https://www.youtube.com/watch?v=LhqUUAJaOq8

http://www.dionidream.com/respiro-documentario-nascita/

 

In ogni angolo della terra... in tutte le culture ... c'è un momento unico e universale.... LA NASCITA! La storia di tutti noi!

 
docu-trailer

domenica 29 giugno 2014

Il corpo umano è fruttariano. Valdo Vaccaro ci spiega il perché attraverso 10 verità

Dieci verità


Il corpo umano è fruttariano

1. IL SANGUE ALCALINO

Prima verità è che l’essere umano ha un sangue fruttariano, vale a dire alcalino, stando tra il 7.30 e il 7.50 di pH sulla scala acido alcalina, che va dallo zero (massima acidità) a 14 (massima alcalinità) e che ha nella quota 7.00 il suo valore neutro. Mentre canidi, felini, coccodrilli e sciacalli, condor e iene, stanno decisamente sotto il punto 7.00, a livelli di evidente acidità.
Questo discorso sul sangue è fondamentale, anche perché vale per tutti gli umani. Bianchi e neri, maschi e femmine, piccini e adulti, integri e operati, sani e malati, gruppo Rh-positivo e negativo, Scorpioni e Ariete, vegani e non-vegani, tutti con sangue alcalino tipico dei mangiatori di frutta.

2. TOTALE ASSENZA DI ENZIMA URICASI NEL CORPO UMANO

Seconda verità è che gli umani sono privi in modo assoluto di enzima uricasi nel proprio organismo, e quindi non sono in grado di disgregare e di espellere immediatamente l’acido urico, come avviene negli animali carnivori.
Ricordiamo qui che un kg di carne, bianca-rossa o di qualsiasi altro colore, contiene 28 grammi di acido urico, una enormità, mentre pesce e crostacei ne contengono ameno 30 grammi. Se pensiamo che già un trasparente e leggero bicchiere di acqua entra facilmente dalla bocca e fuoriesce in parte e non senza difficoltà dal nostro corpo, possiamo solo immaginare i danni e i disastri che l’acido urico, veleno totalmente estraneo e inusitato per il corpo umano, arreca al nostro organismo.

3. STOMACO IPOCLORIDRICO E FRUTTARIANO

Terza verità è che gli umani hanno uno stomaco fruttariano, con 10 volte meno acido cloridrico degli animali carnivori, per cui sono impossibilitati a demolire i gusci proteici delle proteine e di trasformarle in aminoacidi. Questo fatto significa che ogni pasto carneo implica il rilascio nel tubo gastro-intestinale di residui proteici mal digeriti che, nel caldo ambiente intestinale vanno in rapida putrefazione, causando i tipici fetori da topo-morto all’interno di noi stessi, con miasmi che risalgono dall’intestino e causano riflussi e congestioni sanguigne un po’ dovunque.

4. INTESTINO DRAMMATICAMENTE INADATTO ALLE PROTEINE ANIMALI

Quarta verità è che gli umani hanno un intestino delicato, complesso e suscettibile, 10 volte più lungo di quello degli animali carnivori, costruito ad anse e a gomiti, enorme in superficie (400-600 mq equivalgono a due campi da tennis). Un intestino spugnoso, peristaltico e reattivo (l’80% del sistema immunitario si trova sul tratto intestinale con 150 centraline linfatiche chiamate placche di Peyer). Tutto l’opposto di un intestino di animale carnivoro, che è notoriamente corto, tozzo, liscio, acidificato ed uricasizzato.

5. IL LATTE UMANO

Quinta verità è che i neonati umani hanno a loro disposizione per lo svezzamento un latte materno trasparente, dolce, basso-proteico e basso-lipidico, che è praticamente identico in formula chimica al latte di mandorle, al succo d’uva e al succo d’arancia, e simile a tutti gli altri succhi zuccherini di frutta fresca.
Il latte di mucca, pecora e capra hanno 2-3 volte più materiale lipidico, proteico e caseinico del latte umano. Il latte di cagna è 6 volte più concentrato, il latte di gatta 7 volte e il latte di topo 10 volte. Ogni tipo di latte è ottimo cibo per svezzare il piccolo della sua rispettiva specie, secondo il disegno preciso e motivato di Madre Natura, e va assunto sempre e solo nei limiti temporali dell’emergenza chiamata svezzamento (dove si toglie, per l’appunto, il vezzo del latte).

6. IL SISTEMA IMMUNITARIO CRUDISTA-VEGANO

Sesta verità è che gli umani hanno un sistema immunitario fruttariano, e questo fatto viene confermato dalla non accondiscendenza immunitaria ai cibi di origine animale, visto che ad ogni pasto carneo (come già dimostrato dagli esperimenti di Paul Kouchakoff alla prima Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi nel 1930, e riconfermato dai suoi allievi, premio Nobel per la medicina nel 1948) scatta la terribile, faticosa e debilitante emergenza chiamata leucocitosi, con i leucociti che, dalla quota normale di 6-7000 unità per mmc, vanno a raggiungere 20mila e oltre per mmc, nelle due ore successive al pasto incriminato. Con frutta e verdura cruda, invece, non scatta alcun meccanismo leucocitario, per cui i leucociti pre-pasto rimangono inalterati sul livello 6-7000 in fase digestiva e post-digestiva, risparmiando disastranti fatiche digestive-assimilative-evacuative al sistema immunitario.

7. L’EQUILIBRIO VIBRAZIONALE FRUTTARIANO-CRUDISTA

Settima verità è che gli umani sono dotati di un equilibrio vibrazionale sensibilizzato sulle onde e sui colori della frutta. L’organismo umano in piena salute emette onde elettromagnetiche sull’ordine dei 6500 Angstrom e oltre. Se va invece sotto tale livello, l’organismo si indebolisce, perde il suo equilibrio e si ammala, come dimostrato dagli esperimenti ventennali dell’ingegnere francese André Simoneton.
La frutta matura al naturale, biologica o non biologica (sempre meglio però che sia incontaminata dai pesticidi), sta dagli 8500 al tetto massimo dei 10 mila Angstrom, e viaggia dunque sui colori dell’infrarosso, regalando al corpo umano il massimo di vitalità.

Le verdure crude seguono su ottimi livelli di 7500 Angstrom, mentre le verdure amidacee cotte al minimo (patate e zucche non sbucciate, tuberi, semi ed anche cereali messi in ammollo e cotti in modo breve e intelligente) riescono a mantenersi su color rossi e rosati equivalenti a 6500 A, livello accettabile.

Le proteine animali, i prodotti concentrati e devitalizzati, i cibi cotti, i cibi zuccherati e salati, le vitamine e gli integratori, i succhi di frutta in confezione, le marmellate, le paste, i pani, i carboidrati da forno, le varie bevande inventate dalle industrie alimentari, vanno tutte verso il basso della scala Bovis-Simoneton, sui colori del grigio e dei raggi X, spesso sotto il livello dei 3000 A°, dove ogni alimento diventa non più apportatore di energia e di vitalità, ma cibo-ladro che, per essere in qualche modo digerito, sottrae al tuo organismo potere calorico, potere enzimatico, potere metilico, potere vitaminico e riserve minerali.
Ricordarsi pure che una temperatura superiore ai 110 ° C, applicata su qualsiasi carboidrato, dà luogo alla velenosissima acrilamide.

8. EPIDERMIDE TAPPEZZATA DA 5 MILIONI DI PORI TRASPIRANTI

L’uomo è dotato di una epidermide fruttariana, essendo egli privo di pelliccia e di piume, e costellato di milioni di pori traspiranti, dove l’epidermide diventa secondo polmone e secondo rene, adatta a scaricare quegli accumuli di veleno corporale che il sistema renale non riesce a smaltire nelle urine.

9. IL GRUPPO FEGATO-PANCREAS-RENI FRUTTARIANO-CRUDISTA

L’essere umano è dotato di un sistema pancreatico compatto e tipicamente fruttariano. E’ dotato di un fegato crudista che diventa gonfio ed ipertrofico ad ogni pasto grasso e alto-proteico. I suoi glomeruli renali accettano soltanto minerale organicato e finemente smembrato, ribellandosi al minerale inorganico e cristallino, non elaborato dalle piante mediante la funzione clorofilliana, e ribellandosi persino al minerale organico delle piante, se ritrasformato in materia inorganica dal processo disorganicante chiamato cottura.

10. STRUTTURA FISICA ED EMOZIONALE BASILARMENTE FRUTTARIANA

Ogni dettaglio fisico ed emozionale di contorno parla a favore della fruttarianeità del corpo umano, dotato com’è di mani ditate e non artigliate, adatte a raccogliere bacche e frutti, di occhi frontali e non laterali (tipiche dell’animale sempre allertato per la caccia e l’aggressione), dotato di mandibole mobili e non fisse, adatte dunque a sgretolare grani e semi, e non certo a strappare tessuto nervoso ed osseo delle malcapitate vittime. Un corpo con un animo e una sensibilità di tipo pacifico e spirituale, con forte avversione per la presenza sconvolgente del sangue e per il suo acre e cruento odore.

Nessun bambino umano (ma direi nemmeno un adulto), di fronte a un coniglietto e a una mela o a una banana, va a morsicare la creatura pelosa, come farebbero invece per irresistibile istinto il cane e il gatto. Postata da Valdo Vaccaro tratto da:  nonsoloanima.tv

“La natura è sovrana medicatrice dei mali”, diceva Ippocrate, e l’igienismo non ha fatto altro che adottare questo sano principio come sua inalterabile legge.  Per l’igienismo la malattia non è affatto un mostro diabolico, ma piuttosto una intelligente, logica, positiva e risolutiva espulsione di tossine. Una fase costruttiva indispensabile per realizzare un processo guaritivo. Valdo Vaccaro

ZERO DUBBI SULLA VELENOSITA’ DELLE PROTEINE ANIMALI, ANCHE A DOSI MINIME



Dott. Valdo Vaccaro
LATTE UGUALE VELENO! EDIZIONE STRAORDINARIA!
“Edizione straordinaria!” Usavano gridare gli strilloni fuori delle stazioni ferroviarie o della metropolitana, quando c’erano notizie ghiotte sui loro giornali, evidenziate da titoli a mezza pagina e da caratteri cubitali.
Questo e altro meriterebbe quanto stiamo qui riportando, se non fosse che i media sono tutti immobilizzati e collusi con i fabbricanti di proteine velenose, di zuccheri, di sali, di tabacchi, di caffè e the, di bevande gassate, dolcificate ed alcoliche.

IL DOCUMENTO ESPLOSIVO SI CHIAMA “THE CHINA STUDY”
Il testo “The China Study” dei ricercatori medici T. Colin Campbell e Thomas M. Campbell viene già definito come lo studio più completo sull’alimentazione mai condotto finora.
Il fatto che esso contenga più di 8000 relazioni statisticamente significative tra cibo e malattie, e oltre 750 riferimenti bibliografici di autori affidabili presi nell’area americana, in quella europea e in quella cinese, fa capire l’enorme mole di lavoro inclusa in questa straordinaria ed irripetibile ricerca.

L’ECCEZIONALE STORIA DEL DOTTOR CAMPBELL
Ma quello che ha più significato, e che dà maggiori garanzie di affidabilità, è la figura onesta e trasparente del dr T. Colin Campbell, la sua storia di ragazzo cresciuto in una tipica fattoria americana, dove l’esistenza di tutti ruotava intorno al latte.
“A scuola ci dicevano che il latte vaccino rende forti e sani sia i denti che le ossa.
Ci dicevano che i latticini, specie i formaggi e il grana, fossero il cibo più perfetto che la natura potesse offrirci. Nella nostra fattoria mangiavano solo i prodotti del nostro orto e quelli del’allevamento, cioè latticini e carni”.

SPECIALISTA NEL FAR CRESCERE PIU’ IN FRETTA LE MUCCHE E LE PECORE
“Quando andai all’università, optai per la facoltà di veterinaria presso l’Università della Georgia, e poi andai avanti grazie a un dottorato di ricerca in Nutrizione Animale, offertomi dalla Cornell University.
I miei studi erano allora incentrati sulla scoperta dei migliori metodi per far crescere più in fretta le mucche e le pecore.
Tutto in vista di produrre più proteine animali, ovvero il non plus ultra della salute e dell’alimentazione, secondo i criteri e le convinzioni di quei tempi”.

ORGOGLIOSO PROMOTORE DI SALUTE PROTEICA
“Ero orgoglioso del mio ruolo sociale. Mi accingevo a promuovere salute nella mia nazione, perorando il consumo di più carne, più pesce, più uova e più latte. Ero convinto, senza ombra di dubbio che la dieta americana fosse la migliore del mondo intero, in quanto basata su abbondanti dosi di proteine nobili di alta qualità”.
“Spendevo poi la maggioranza del mio tempo a testare le due sostanze chimiche più tossiche mai scoperte sino allora, ovvero la diossina (diserbante 2-4-5T o agente arancio, usato anche come defoliante nel Vietnam) e le aflatossine.(micotossine riscontrate nel frumento e nella soia, definite allora come sostanze tra le più cancerogene).

MISSIONE DECENNALE CONTRO LA MALNUTRIZIONE IN FILIPPINE
Mi dedicai per 10 anni a migliorare lo stato di malnutrizione infantile fra i poveri delle Filippine.
Lo scopo era di assicurarsi che i bambini di quel paese consumassero più proteine possibili, visto che il cancro epatico, caratteristico dell’età adulta, era stranamente diffuso tra i bambini di Manila e dintorni.
Era opinione corrente che gran parte della malnutrizione fosse causata da carenze proteiche. La verità è che le università, i governi di tutto il mondo, la Fao e l’OMS, la Fda, erano tutti all’opera per attenuare il gap proteico tra l’America e i paesi in via di sviluppo”.

IL CANCRO INFANTILE AL FEGATO VENIVA PROPRIO AI FIGLI DEI PIU’ ABBIENTI
“Tuttavia, proprio lavorando a quel progetto, scopersi un oscuro e disturbante segreto. I bambini con maggiore tendenza ad ammalarsi di cancro al fegato non erano quelli delle favelas, ma erano proprio i figli delle famiglie più benestanti, quelli cioè che consumavano regolarmente latte e proteine animali.
Appariva chiaro inoltre come il cibo animal-proteico avesse addirittura un ruolo superiore a quello dei veleni cancerogeni chimici come la diossina e le aflatossine”.

PARLARE CONTRO LE PROTEINE ANIMALI E’ COME ESSERE TRADITORI DELLA PATRIA
“Ma queste scoperte, fatte dal vivo e in concreto, erano in drammatico contrasto con tutto quello che ci era stato insegnato.
Era un’eresia, una bestemmia, affermare che le proteine non facessero bene alla salute.
Dire poi che le proteine causassero il cancro avrebbe significato l’estromissione dal proprio lavoro.
Mettere in discussione le proteine nobili e i cibi animali, negli Stati Uniti d’America, rappresentava il rischio concreto di ricevere un generale ostracismo, di essere bollato come eretico e traditore della patria”.

LA DIETE BASSO-PROTEICHE INIBISCONO LA FORMAZIONE TUMORALE
“Caratterialmente sono sempre stato un tipo tosto e duro, uno che va dove lo porta la mente e il cuore, e non dove gli altri lo vogliono condurre. La vita in fattoria, nel bene e nel male, mi ha insegnato a seguire il mio istinto e il mio pensiero in modo libero e indipendente.
Si trattava di capire non solo se le proteine potessero favorire il cancro, ma anche come ciò avvenisse.
Facemmo ben presto una scoperta scioccante in laboratorio: le diete a basso contenuto proteico inibivano la formazione del cancro da parte delle stesse aflatossine, indipendentemente dalla quantità di questo cancerogeno!”

LA PROTEINA COLPEVOLE NUMERO UNO E’ LA CASEINA, LA PROTEINA INNOCENTE ANCHE A DOSI ECCESSIVE E’ LA PROTEINA VEGETALE
“Ma non è tutto! Scoprimmo pure che non tutte le proteine avevano un effetto spiccatamente cancerogeno.
Quali erano dunque le proteine che favoriscono il cancro sempre ed in gran misura, anche a basse dosi?
La caseina. Quella caseina che costituisce l’87% delle proteine del latte vaccino.
La caseina favorisce coerentemente tutti i singoli stadi del processo tumorale.
Quali allora le proteine innocenti, anche in quantitativi eccessivi ed esorbitanti? Quelle di origine vegetale. Quelle del frumento, della soia, dei semini, delle mandorle e delle noci in genere.”

ZERO DUBBI SULLA VELENOSITA’ DELLE PROTEINE ANIMALI, ANCHE A DOSI MINIME
Fatto sta che, nel più vasto e massiccio esperimento mai realizzato a livello mondiale, risultavano cose mai pensate e mai dette, risultavano cose raggelanti e strabilianti.
I soggetti che si nutrivano prevalentemente di cibi di origine animale erano quelli che si ammalavano delle patologie più croniche e più pericolose.
Al contrario, i mangiatori di cibarie vegetali, evitavano regolarmente le malattie killer (cancro e cardiopatie), le malattie croniche intermedie, e le malattie autoimmuni.

THE CHINA STUDY HA CONFERMATO QUANTO GIA’ ASSODATO NEI MAGGIORI ESPERIMENTI DI MASSA CONDOTTI NEL RECENTE PASSATO
Si è dimostrato insomma che le cardiopatie, il cancro, il diabete, le patologie renali, le malattie cerebrali, l’Alzheimer e l’obesità, possono essere fatti regredire mediante una dieta semplicemente sana, ovvero una dieta commisurata al disegno corporale umano, ovvero una dieta priva di proteine animali.
E questi risultati del “ The China Study”, sono in perfetta coerenza con i maggiori esperimenti fatti in precedenza sull’alimentazione, tipo Cambridge2000, Oxford 2007 e altri ancora.

LA SCIENZA HA DETTO TUTTO, MA LA GENTE CONTINUA A VAGARE NELL’IGNORANZA, GRAZIE AI MEDIA MEDIOCRI E CORROTTI
La scienza vera e indipendente ci è arrivata.
Chi non ci è arrivato ancora è la parte più direttamente interessata alla questione, ossia la gente.
Chi non ci è arrivato ancora, non potendo né volendo arrivarci, sono i media, i fabbricanti di salumi, di eparine, di integratori, di cibi in scatola e di medicinali. “La gente è confusa”, si lamenta Campbell.
“Ho amici con cardiopatie, rassegnati ed avviliti di essere alla mercé di quella che considerano una patologia inevitabile. Conosco donne disposte a farsi brutalizzare ed asportare il seno, e a fare altrettanto persino con le loro figlie, per il terrore del cancro alla mammella, determinato da troppi estrogeni nel sangue e dai latticini che continuano ad affluire disinvoltamente con la dieta”.

E’ VENUTO IL MOMENTO DI INFORMARE E DI DIVULGARE QUANTO SAPPIAMO
“La confusione deriva da una enorme disinformazione generale.
Ed è per questo che ho deciso di passare al contrattacco, passando dalla fase scientifica a quella informativa e divulgativa. E’ per questo che ho deciso di rivelare all’America e al mondo intero che si può vivere più sani, più felici e più a lungo.
Una buona dieta è l’arma più potente di cui disponiamo, contro ogni possibile malattia”.

L’AMERICA SI TROVA LETTERALMENTE DI FRONTE A UN BARATRO
“Non è possibile che, il paese con la spesa sanitaria pro-capite più alta del pianeta, continui ad essere anche quello più disastrato in fatto di salute, con 2/3 di americani sovrappeso, con oltre 15 milioni di diabetici (in rapido aumento), con colesterolo alto per oltre 100 milioni, con lotte al cancro fallite miseramente, con metà della popolazione bisognosa di ricette mediche una volta la settimana, con un terzo dei bambini sovrappeso.
Non se ne può più.
Non si può andare avanti in questo modo.
Un paese intero inchiodato da 3 banali fattori che si chiamano colazione, pranzo e cena!”
Se questo documento non è una bomba in deflagrazione, ditemi voi di cosa altro mai si tratta.

CI ERO ARRIVATO PRIMA DI CAMPBELL, E SENZA SOVVENZIONI
A differenza di Campbell, nessuno ha mai sovvenzionato le mie ricerche e le mie verità.
Non ho un percorso di veterinaria, e nemmeno un dottorato in medicina, in alimentazione animale o umana.
Ma, le cose che sta scoprendo l’ottimo ed irreprensibile dr Campbell, le avevo già scoperte 50 anni fa, frequentando l’università più verace, quella delle stalle e dei macelli di campagna, dislocati alla periferia di Udine.

INCREDIBILI DEFEZIONI DA PARTE DEI MAGNATI DEL LATTE
Nessuno pensi a Campbell come a una scheggia impazzita ed isolata della ricerca scientifica.
Nel “China Study” convergono, come detto all’inizio, qualcosa come 8000 statistiche scientifiche.
E non manca il corredo di grossi allevatori e di ex-produttori di latte, come Howard Hyman, simbolo delle mucche biologiche del Montana.
“Pensavo che il latte fosse quanto di più perfetto esistesse al mondo”.
“Quando ho avuto le prove che era vero l’esatto contrario, non ho esitato a disfarmi della mia azienda e a diventare un paladino della dieta vegana!”, ha dichiarato Hyman nel video “The China Study”, che tutti possono reperire su internet.
Una storia, la sua, che ricorda quella di John Robbins, figlio unico del magnate americano dei gelati marcati Baskin Robbins, che rinunciò clamorosamente alla multimiliardaria eredità del padre, per amore degli animali della sua azienda e della salute pubblica.

GLI INSULTI RICEVUTI A RIPETIZIONE SI RITORCONO SU CHI LI HA FRETTOLOSAMENTE FORMULATI
“Il latte fa male?
Ma come si permette questo signore di dire cavolate di questa portata in televisione?”, fu il testo di una telefonata evidentemente pre-confezionata ad arte, mentre venivo intervistato da Telefriuli, in occasione della presentazione del mio testo “I quaderni di Hygea”.
“Il latte fa male alle mamme in gravidanza?
Ma se i pediatri me ne hanno fatto bere a bidoni, più che a bottiglie”, mi diceva incredula una mamma, dieci anni fa, fuori delle scuole di Tavagnacco.
“Il latte fa più male della stessa melammina? Ma tu sei fuori di testa”, mi dicevano a Hongkong e in Cina nel 2008, quando scrissi una decina di tesine sul clamoroso scandalo delle urine cristallizzate aggiunte al latte (vedi ad esempio tesina “Oro nero, oro bianco e oro rosso” del 23/9/08).

LA VERITA’ STA VENENDO A GALLA, IN UN PAESE DROGATO DI SANGUE E DI CASEINA FINO ALL’ULTIMO PORO
“Il grana è quanto di meglio l’uomo possa consumare”, continuano a blaterare gli spot televisivi di quel Regno del Latticino, del Gelato e del Formaggio, che è diventata l‘Italia.
“Il ministro Zaia ha salvato 10 mila aziende del settore lattiero-caseario”, reclamano gli esponenti della Lega, nei dibattiti televisivi, sempre dando per scontato che latte ed oro sono pressappoco la stessa cosa.
La verità sta venendo a galla, nonostante le vergognose balle emesse in continuazione dalla televisione, dall’Agroalimentare Italiano, dai Ministeri, dalle Università, dai Pediatri e dai Medici di questo paese
drogato di sangue e di caseina fino all’ultimo poro.

Dieci motivi per liberarsi gradualmente dalla dipendenza dal caffè

Liberarsi dalla dipendenza dal caffè non è facile.
La prima settimana avrai probabilmente forti mal di testa, dolori alle orecchie e nausea. Queste reazioni dimostrano in modo lampante quanto velenosa sia la caffeina.
Non è nemmeno sufficiente limitarne l’assunzione perché anche la tazzina quotidiana fa parecchi danni.
E’ proprio quella tazzina che mantiene un legame con la dipendenza impedendo al nostro organismo l’espulsione totale dell’acido urico e della caffeina.
Il risultato è un continuo stop alla detossificazione. Il classico bastone fra le ruote.

IL DECALOGO DI VALDO VACCARO CONTRO IL CAFFE’
Ci spiace per la Splendid, per la Illy, per la Segafredo, per Hag e Lavazza, per la Redbull e per tutte le cole del mondo, cariche all’inverosimile di caffeina, ma la bocciatura è generalizzata.
 
Dieci motivi per evitare il caffè

Il caffè è una droga caustica che causa assuefazione e forti crisi di astinenza. Anche chi prende un solo caffè al giorno trova oltremodo difficile liberarsi da tale schiavitù. Il caffè può essere considerato una versione legale della cocaina.

Il caffè è teratogeno, per cui causa difetti genetici alla futura prole. Molti esperimenti dimostrano che è troppo spesso causa di malformazioni e difetti agli arti dei neonati.

Il caffè è mutageno. Una tazzina contiene 250 mg di acido clorenico, di actractylasides (estremamente tossico) e di glutathione transferase inducers (cafestol palmitates).

Il caffè è cancerogeno per il suo materiale combusto e per il contenuto in methilglyoxal (mutagenic pyrolisis product), ed è associato a tumori alle ovaie, alla vescica, al pancreas, allo stomaco e all’intestino.

Il caffè contiene caffeina, uno tra i 20 veleni più pericolosi del pianeta, un alcaloide tossico che irrita il sistema nervoso, sbilancia il sistema simpatico e causa aritmie cardiache.

Il caffè è torrefatto ed amaro. Corrompe l’alito, ingiallisce i denti, irrita lo stomaco e danneggia pesantemente il fegato. Come se non bastasse, ha effetti distruttivi sul sistema renale. Una tazza di caffè ci mette 21 ore per passare attraverso i reni e il sistema urinario. Bastano 8 tazzine al giorno per fare di una persona sana un cliente probabile alla dialisi e al trapianto.

Il caffè è carico di acido ossalico che vincola e sequestra il calcio, e causa calcoli ai reni e in altre parti del corpo.

Il caffè è carico di acido urico. Acidifica il corpo e causa osteoporosi. Sovverte la digestione e il sonno. E’ causa di emicrania, di fiacchezza e di depressione nelle inevitabili fasi di carenza.

Il caffè produce una restrizione dei vasi sanguigni, alta pressione, irregolare circolazione coronarica, insufficienza renale, ulcere gastriche, ronzio alle orecchie, tremito muscolare, irrequietezza, sonni agitati, diabete nei neonati, irritazioni gastrointestinali, sconvolgimenti nel glucosio del sangue (spinge il pancreas a secernere più insulina).
Il caffè, sia a pasto che dopo pasto, fa da innaturale acceleratore digestivo in quanto obbliga il cibo a lasciare lo stomaco, ed anche l’intestino, troppo rapidamente, causando malassorbimento degli alimenti e rallentamento della peristalsi intestinale. Il latte nel caffè è un ulteriore errore alimentare, col tannino del caffè che va in fermentazione e causa irritazioni intestinali.

Fonte:http://valdovaccaro.blogspot.it/2013/03/dieci-motivi-per-evitare-il-caffe.html

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/06/dieci-motivi-per-liberarsi-gradualmente.html

http://altrarealta.blogspot.it/

sabato 28 giugno 2014

Simbologia dei denti – Ecco cosa significa quel dolore





Oggi si parla molto delle parti del corpo come portatrici di messaggi della dimensione più profonda della mente. I denti non fanno eccezione: come ci spiega la dottoressa Caffin, dentista, osteopata e agopuntore, essi conservano la memoria di eventi della nostra vita, di stati emotivi; quando un dente ci duole, in realtà sta... "parlandoci" di una parte di noi che non vogliamo o non sappiamo vedere. Il primo libro con le chiavi d'accesso ai messaggi psico-emotivi di cui i denti sono depositari. 
Fondandosi su ricerche universitarie, sull'osteopatia e sull'agopuntura, questa famosa dentista francese (questo suo libro è un best seller in Francia) ha scoperto che i denti conservano la memoria psico-emozionale della nostra vita, e un mal di denti è un messaggio ben preciso per portare alla nostra coscienza una faccenda irrisolta e nascosta nel subconscio.
I denti rappresentano la capacità di gustare la vita e le idee nuove: "addentare la vita con gusto".
Quando abbiamo paura o manchiamo di fiducia in noi stessi riguardo al risultato delle nostre azioni, una decisione da prendere o un progetto da condurre, può venire male ai denti.
La carie è un'alterazione del corpo fisico dovuta a una tensione emotiva che, con tale processo, si scarica.

Con l'interessantissimo libro "Quello che i denti raccontano di te", la dottoressa e dentisa Michèle Caffin è riuscita a rapportarsi alla sua professione con un approccio più olistico, studiando il legame tra denti e corpo e ricercando il significato simbolico dei denti.
Il termine "olistico" deriva dalla parola greca antica "hólos" che significa: "tutto intero".
La medicina olistica considera l'uomo nella sua totalità, nella sua triplice dimensione in quanto essere costituito da corpo-mente-anima, di cui ogni parte è in relazione con l'altra.
La medicina olistica è sempre esistita ed ogni tradizione antica aveva una propria medicina di tipo olistico: gli sciamani, gli aborigeni, le culture indiane, tibetane e cinesi, le antiche culture inca, greca, romana e celtica.
Tutte queste popolazioni avevano sviluppato sistemi di cura che, pur con diversità linguistiche o concettuali, trovano un punto comune nel modello olistico di essere umano.
Tornando alla Dottoressa Michèle Caffin, decodificando i denti ha trovato un modo per poter fa ri-conoscere se stessi e per accedere a un nuovo stato di coscienza.
Ci spiega che i denti conservano la memoria psico-emozionale della nostra vita, è anche il mal di denti è un messaggio ben preciso per portare alla nostra coscienza una questione irrisolta e nascosta nel subconscio.

Segue qualche spunto tratto dal libro:
Quadrante superiore destro: aspiro a poter manifestare qualcosa di concreto nel mondo esterno.
Quadrante superiore sinistro: aspiro a esprimere un sentimento che è già dentro di me.
Quadrante inferiore destro: attuo nella dimensione concreta la mia aspirazione: è l'ambito lavorativo in cui si incarnano le nostre aspirazioni.
Quadrante inferiore sinistro: traduco in manifestazione la mia sensibilità.

GLI INCISIVI:
Gli incisivi centrali superiori corrispondono al padre e alla madre; questi denti spuntano contemporaneamente ai primi molari, una tappa particolarmente importante dell'evoluzione da bambino ad adulto.
L'incisivo centrale superiore destro corrisponde all'archetipo maschile. Si tratta della nozione del padre, dell'uomo, dell'autorità, di Dio, l'animus (il lato maschile interiore, che è presente tanto nella donna quanto nell'uomo).
L'incisivo centrale superore sinistro corrisponde all'archetipo femminile. Si tratta della madre, della donna, dell'anima (il lato femminile interiore, che è presente tanto nell'uomo quanto nella donna).
Gli incisivi centrali raccontano le relazioni di un' individuo rispetto al padre, alla madre, agli archetipi. Quando questi due valori sono ben integrati, l'individuo realizza la cosiddetta "coppia interiore", ossia l'unione della polarità femminile e maschile che porta in sé. Tra gli incisivi centrali superiori e i molari c'è un legame; essi compaiono in bocca contemporaneamente, all'età di 7 anni, proprio nel periodo in cui il bambino assume il "suo posto" rispetto ai genitori. Il molare corrisponde proprio al posto che vorremo assumere.
Gli incisivi centrali inferiori rappresentano il posto occupato dai genitori, il posto che essi manifestano nella vita quotidiana:
l'incisivo centrale inferiore destro rappresenta il modo in cui l'archetipo femminile (la madre, l'anima) viene percepito e vissuto concretamente nella vita quotidiana.
L'incisivo centrale inferiore sinistro invece al modo in cui l'archetipo maschile si manifesta nella vita quotidiana.
Gli incisivi laterali recepiscono l'energia degli incisivi centrali, e le danno forma.
La posizione che assumono in bocca traduce la dinamica dell'individuo e le reazioni rispetto agli archetipi. E' il modo in cui ci si pone rispetto al nostro primo dente.

I CANINI:
I canini compaiono verso i 13-14 anni contemporaneamente allo sviluppo dell'energia sessuale interiore ed esteriore l'individuo diventa capace di dare la vita. Il canino corrisponde alle grandi trasformazioni interiori e a tutte le mutazioni. Sono denti importantissimi: appena vengono estratti, soprattutto gli inferiori, si può constatare una notevole riduzione di vitalità.
Il canino superiore destro è "il modo in cui voglio manifestarmi all'esterno".
Il canino superiore sinistro rappresenta il modo in cui viviamo i mutamenti interiormente.
Il canino inferiore destro è l'espressione di ciò che vogliamo fare esteriormente. In particolare è collegato alla crescita fisica.
Il canino inferiore sinistro rappresenta il modo in cui i cambiamenti interiori si inscrivono nell'ambiente esterno.

I PREMOLARI:
I premolari corrispondono all'io, al luogo in cui è inscritto il desiderio individuale. Potremmo tradurre il significato con "io voglio".
Il primo premolare superiore destro denota il modo in cui vogliamo manifestarci all'esterno.
Il primo premolare superiore sinistro rappresenta il desiderio collegato al nostro lato sensibile, affettivo, interiore.
Il primo premolare inferiore sinistro rappresenta il modo in cui una persona esprime la propria volontà nell'ambiente immediatamente circostante: è l'espressione della volontà dell'ambito affettivo.
Il primo premolare inferiore destro è la realizzazione dei progetti.
Il secondo premolare superiore destro rappresenta ciò che vogliamo sviluppare esternamente, soprattutto il figlio che vogliamo avere o un progetto che vogliamo realizzare.
Il secondo premolare superiore sinistro è un dente molto speciale, perché è collegato al karma: custodisce cioè le nostre predisposizioni naturali, considerate come un dono innato, vuoi latente, vuoi già in atto. Questo dente porta la 'firma' del nostro essere, di ciò per cui siamo fatti.
Il secondo premolare inferiore sinistro rappresenta concretamente le energie della madre nei nostri confronti.
Il secondo premolare inferiore destro rappresenta l'organizzazione materiale dei progetti, soprattutto nell'ambito lavorativo.

I MOLARI:
I primi molari compaiono verso i 6-7 anni, nel momento in cui il bambino comincia a prendere il posto che gli compete. Si può dire che questo dente corrisponde al desiderio di venire riconosciuti nel posto che vogliamo occupare.
Il primo molare superiore destro è il posto che vogliamo assumere e che desideriamo manifestare esteriormente.
Il primo molare superiore sinistro rappresenta il posto che vorremmo avere per poter esprimere la nostra sensibilità.
Il primo molare inferiore sinistro rappresenta il modo in cui vogliamo essere riconosciuti affettivamente.
Il primo molare inferiore destro rappresenta la cosa più concreta del mondo: il lavoro. Questo molare è connesso con la morte e con la rinascita: ogni ristrutturazione è contemporaneamente un morte della struttura precedente, e la nascita di quella nuova.
I secondi molari compaiono verso i 12 anni, e riflettono il rapporto dell'individuo con l'"altro", ossia il suo modo di proiettarsi sull'altro, e il riflesso che l'altro gli rimanda (la reazione dell'altro rispetto a me).
Il secondo molare superiore destro esprime gli eventi collegati ai rapporti dell'individuo con l'esterno, nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana.
Il secondo molare superiore sinistro rappresenta ancora il rapporto con l'altro, ma sul piano affettivo: rappresenta dunque la maggiore o minore armonia delle relazioni interiori con l'altro.
Il secondo molare inferiore sinistro rappresenta la manifestazione e la concretizzazione di uno scambio relazionale (già denunciato nel secondo molare superiore sinistro).
Il secondo molare inferiore destro traduce i rapporti in quanto tali, nei fatti e nei gesti. Si tratta di rapporti intesi in senso materiale, e litigiosi.

I DENTI DEL GIUDIZIO:
I denti del giudizio compaiono verso i 21 anni, corrisponde quindi all'integrazione del piano spirituale. In questo dente si cristallizza l'energia dell'individuo collegata alla coscienza collettiva, alla coscienza universale, ed esso è legato all'atteggiamento dell'individuo rispetto al riunirsi con la propria parte mistica. Rappresenta l'uomo nel mondo spirituale, oltre che l'uomo nel mondo in cui si evolve.
Il dente del giudizio superiore destro corrisponde alla forza sviluppata per integrarci nel mondo fisico e spirituale.
Il dente del giudizio superiore sinistro può significare una paura interiore e profonda di essere respinti dal mondo fisico e spirituale in cui ci troviamo.
Il dente del giudizio inferiore destro riflette la forza che sviluppiamo per esprimere i nostri sentimenti nel nostro ambiente.
Il dente del giudizio inferiore sinistro corrisponde all'energia fisica sviluppata per inserirci nel mondo.
Ogni dente ha corrispondenza con gli organi del corpo o zone riflesse, e corrispondenze con i meridiani dell'agopuntura che vanno interpretate.

fonte


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