martedì 21 luglio 2015

Sicuro che non stai parlando con un computer? Le I.A. stanno arrivando o sono già tra noi?

Sapete è da molto tempo che sospetto che la vera tecnologia, quella occultata al popolo intendo, sia giunta da tempo alla creazione di una I.A.(intelligenza artificiale) che può competere e credo anche superare le capacità umane.

L’establishment è risaputo che si diverte a farci vedere squarci della vera realtà attraverso il grande schermo, in questo modo dicono sapendo di farsi capire solo da pochi; è stato così per moltissimi grandi film tra cui il mio preferito rimane “The Matrix”, ma chiaramente la lista è molto lunga e anche personale perché in base alla propria evoluzione si riescono a comprendere alcuni messaggi.

Non sono bravo ad interpretare la realtà, ma di giorno in giorno comprendo cose nuove e vedo lì dove prima non vedevo, per rimanere in tema di I.A. ho visto molti film che l’hanno trattata in maniera diversa, ma la mia consapevolezza non era pronta per comprendere alcuni messaggi nascosti nelle pellicole, pian piano però…
Di recente ho avuto modo di vedere alcuni film interessanti ed allo stesso tempo inquietanti sulla I.A. che di fantascientifico hanno poco a mio avviso e che consiglio di vedere:
Insomma potremmo dire che sono due normalissimi film sulla I.A. vero? E se analizzassimo questi film come le pellicole di molti anni fa che hanno svelato quello che realmente stava accadendo nella nostra realtà e noi ne abbiamo preso coscienza solo di recente?
Verrebbe da dire che probabilmente queste realtà già esistono e probabilmente esistono da anni.

Navigando e interagendo nella rete non ho potuto fare a meno di notare alcuni comportamenti che per me erano da ritenersi deviati o quantomeno strani, chiaramente anche il mio comportamento potrebbe essere valutato come tale da qualche persona “normale”, in una circostanza mi sono imbattuto in un utente del web (social) che aveva un “sottofondo” di innaturalezza, pur non discostandosi tanto dai soliti disfattisti troll consapevoli e non, questo utente appariva diverso, soprattutto nelle sfumature del linguaggio, anche se corretto, ove dimostrava una linearità di comportamento sconcertante unita ad una assenza empatica difficile da esporre e una strana assenza emotiva in ogni “direzione”; ho inteso per questi ed altri fattori che quell’utente di fatto poteva non essere tale, nessun essere umano poteva celarsi dietro a tali esternazioni le quali a mio avviso erano e sono generate molto probabilmente da un’IA non ancora a livello umano.

Comprendo che può sembrare assurdo, ma fra qualche anno sono certo che ci avvedremo di una realtà che oggi ci è preclusa e che verrà introdotta nel nostro vivere quotidiano con le solite tappe: le finestre di Overton.
Marcello Salas

Eccovi un articolo da esempio di come stanno introducendo l’esistenza delle I.A. nel nostro mondo di ignoranti.
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Dopo 64 anni un computer supera il Test di Turing

Quella tecnologica è una scienza destinata, spesso, a contraddirsi. Se i limiti che ci poniamo sono invalicabili nel momento nel quale sono concepiti, non è detto che la loro superabilità non sia solo questione di tempo. E’ successo ieri durante il Test di Turing, quando Eugene Goostman, un ragazzino formato di bit, è riuscito ad ingannare 1 dei 3 giudici che erano preposti a giudicare o meno la sua umanità. Già nel 2012 il programma, realizzato da Eugene Demchenko, Sergey UlasenVladimir Veselov, era riuscito ad andare vicino all’impresa con il 29% di successo, ma era ancora lontano dal 33% necessario a considerare il pensiero del computer come quello di un essere umano. Alcune delle domande cui ha risposto Eugene poste dall’interlocutore erano:
“What are your favourite Sci Fi movies?” – Umano
Risposta: “I like Star Wars and The Matrix” – Computer
“Can we agree that the prequels sucked?” – Umano
“Absolutely! Lucas should be shot!” – Computer

Eugene impersonava in realtà uno studente di 13 anni non madrelingua inglese, cui viene insomma concesso un minimo di beneficio del dubbio se non risponde esattamente a tono, ma la Royal Society di Londra che ha assistito allo svolgimento della prova non ha dubbi: il test è superato!
Che questo sia il principio di un’era dove uomini e macchine scriveranno le stesse cose con stile simile è certamente presto per dirlo, ma quando Turing ideò il test non esistevano internet, telefoni cellulari e personal computer. Siamo sicuri di conoscere quanto attenderà il genere umano fra anche solo 60 anni?

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