mercoledì 11 maggio 2016

FILOSOFIA PROIBITA

FILOSOFIA PROIBITA


INFERNO O PARADISO 
Una cosa che mi sono sempre chiesto è: ma questo mondo è un paradiso o un inferno, decisamente la risposta potrebbe essere un purgatorio, visto che è formato da cose positive e negative, ma di certo non è un paradiso come vogliono spacciarcelo le istituzioni e i media di regime, infatti è solo la patina sociale che vuole farcelo apparire come un mondo perfetto e sano. Ma la realtà è tutt'altra. Prendiamo ad esempio la Catena Alimentare, la Catena Alimentare di questo mondo è la cosa più atroce e infernale che esista, gli animali per sopravvivere devono mangiarsi tra di loro, vivendo in un costante stato di paura. Esempio: il predatore sa che deve riuscire a correre più della sua preda, vive nella paura di non poter riuscire a catturare il suo cibo, e a sua volta anche lui è un potenziale cibo/preda per altri predatoti (ovviamente non vale per tutte le specie). Mentre per la preda va pure peggio, la preda vive nella costante paura di essere depredata e divorata viva, che dire, non è di certo una vita da sogno. Qui la massa mi risponde spesso: “la catena alimentare di questo mondo è bella, perfetta ed equilibrata”, ma appeno gli propongo di vivere nella savana con la paura di essere una potenziale bistecca per qualche leone, ecco che si rimangiano tutto, ed ammettono che questa catena è terrificante. Con un leone che ti insegue per sbranarti, sfido chiunque a non dire che che la Catena Alimentare di questo mondo/dimensione è terrificante. Io per esempio non ho mai avuto bisogno di identificarmi nella preda per capire che questa catena alimentare è diabolica, mi è servito vedere alcuni documentari da piccolo per capirlo, una volta su un documentario di un famoso canale, vidi un cucciolo di elefante smarrito, che mentre piangeva per richiamare la madre veniva sbranato da delle iene. La scena era orribile, perché le iene iniziarono a mangiarlo da dietro, senza prima ucciderlo, e quindi si vedeva l'elefantino piangere terrificato come un bambino ad ogni morso ricevuto. Io trovai questa scena oggettivamente straziante. E già da questo breve video capii immediatamente che c'era qualcosa di veramente diabolico in questa Catena Alimentare. Ma anche per gli umani che sono al vertice della piramide dell'alimentazione, la vita non è meno diabolica. Infatti anche noi dovremo morire, chiunque dovrà morire, in questo caso non ci sono soldi, fortuna, eccetera a fare la differenza. Non c'è “santo” che tenga, questo è il destino di tutti. Anche se i media di regime tendono a distrarre e a non affrontare questo discorso, se non nei TG in cui si parla solo e praticamente di morti, o nei film in cui di morti se ne vedono a bizzeffe, questa cosa accadrà. I media di regime se ci fate caso si tengono a distanza nell'affrontare questo argomento in modo serio. Per loro parlare della morte in modo filosofico è un tabù. Mentre mostrare morti e massacri è okay. Quindi va bene far vedere morti e omicidi, ma è severamente vietato parlare della morte in senso filosofico. Questo ovviamente perché il Potere Occulto vuole un mondo che non si ponga domande e che viva secondo i parametri da loro stabiliti.
Il Potere tramite i suoi media fa evitare qualsiasi argomento profondo e filosofico che possa scuotere (e quindi svegliare) le coscienze della massa.
Infatti secondo me questa potrebbe essere un ottima domanda per l'umanità, interrogarsi sulla morte e sul senso della vita, porterebbe a un espansione delle coscienze, e quindi l'umanità potrebbe capire a chi sta cedendo la propria mente, sta cedendo la propria mente a delle persone che la vogliono schiava e svuotata di ogni valore. Molti purtroppo come abbiamo capito, seguono la massa e media di regime e non si pongono questi quesiti, pensano che seguire la massa sia giusto e che chi non lo fa è sfigato. Mentre in realtà dovrebbe essere proprio il contrario, perché chi segue la massa senza avere una propria idea dovrebbe essere sinonimo di vuotezza interiore, mentre chi si fa idee proprie e ragiona con la propria testa: dovrebbe essere sinonimo di forza e di intelligenza. Questo ovviamente dovrebbe succedere di norma in un mondo sano. Mentre in un mondo pazzo come il nostro, abbiamo visto che succede proprio l'opposto, le persone superficiali vengono venerate, quelle profonde discriminate. Giordano Bruno a tal proposito scrive: “È prova di una mente semplice e molto primitiva che uno desideri di pensare come le masse o la maggioranza, semplicemente perché la maggioranza è maggioranza. La verità non cambia perché è, o non è, creduta dalla maggioranza delle persone.”
La maggioranza non è sinonimo di ragione o di andare verso la strada giusta, come ho ben esposto già in altri articoli. E Giordano Bruno sintetizza (come si legge nella citazione) alla perfezione questo concetto.

SIAMO CIBO PER GLI “DEI” 
Come abbiamo visto osservando in modo dettagliato e obiettivo questo mondo/dimensione, quello che ne esce fuori è un quadro completamente diverso da quello propinato dai media di regime. Questo mondo sembra una sorta di prigione. Molti mistici asseriscono e asserirono che questo mondo è creato cosi per fare piacere agli “dei” e tra questi correnti di pensiero troviamo i Catari e gli Gnostici, che guarda caso son stati perseguitati dalla religione di regime (il monoteismo). Anche qui, una coincidenza ? Questi cercavano di aprire gli occhi alla persone sulla dimensione in cui erano, e guarda caso furono sterminati (poi approfondirò questi due movimenti). Questa fatto di vedere il mondo come una prigione mi trova in parte concorde, infatti questo chiarirebbe una volta per tutte queste menzogne da parte delle istituzioni, che ricordo che in un mondo sano: le istituzioni dovrebbero volere il nostro bene, mentre in questo folle mondo codeste ci mentono e ci sviano dalla nostra vera storia e natura. 
In più questi mistici affermano che questi “dèi” (alieni) si nutrono di energia, come la paura, e anche questo mi trova in parte concorde, perché tutto ciò spiegherebbe questa Catena Alimentare che ci troviamo, infatti come abbiamo appena visto, sembra proprio che essa sia costruita per mantenere chi vive in questo mondo in un perenne stato di pura
E cosi è anche la società/Sistema in cui viviamo, dove tutto si svolge sul debito, i popoli nascono e moriranno con l'ansia di dover pagare questo perenne debito al Potere Occulto, un debito che tutte le nazioni hanno dalla nascita, che ci tiene in un costante senso di instabilità, di ansia e quindi di paura. Questo debito è un po' come la religione che ci vuole fare nascere già col senso di colpa, dicendoci che dobbiamo vivere con questo fardello del Peccato Originale, dalla nascita alla morte, quando poi alla fine nessuno ha fatto nulla per meritarselo. E cosi è il debito pubblico, noi popolo nasciamo con questo debito, senza sapere il perché e sopratutto senza avercelo meritato. Ecco, questo Debito Pubblico, per usare una similitudine, è proprio come il Peccato Originale. Nella religione: nasciamo con un peccato/debito che ci farà sentire in colpa tutta la vita, peccato di cui non abbiamo nessuna colpa. Nel Sistema: nasciamo con un debito/colpa che ci farà dannare tutta la vita, anche se poi questo debito non l'abbiamo creato noi, e no ne siamo in nessun modo colpevoli. Tra l'altro questa similitudine non è proprio una coincidenza, i Prescelti sanno quello che fanno, e il Debito Pubblico potrebbe essere il Peccato Originale sotto altro nome. Molti però ora diranno: “e per i miliardari ? Loro non hanno problemi di sopravvivenza !”. Vero, loro non hanno questo problema, ma non sono immuni dalla malattie e la morte, e queste portano un sacco di paura e dolore a chi le pensa. E le persone ricche sono ancora più ancorate alla vita, perché sanno che hanno molto di più da perdere delle persone del ceto medio o di quelle che faticano ad arrivare a fine mese.
Nessuno è immune, questo mondo e Sistema sembrano proprio progettati per produrre paura.
Ma poi se uno si fermasse a riflettere, già il pensiero che dovremo vedere tutti i nostri cari morire, per poi dover morire anche noi a nostra volta, dovrebbe farci capire come sia diabolica questa realtà. In più dobbiamo anche sperare che la nostra morte non sia un trapasso doloroso, perché questa natura deviata in cui viviamo potrebbe farci morire persino sotto atroci sofferenze o peggio ancora dopo una lunghissima e sofferta malattia. Se riflettiamo profondamente arriviamo alla conclusione: che questo mondo non è proprio quello che si chiamerebbe “paradiso”. Che sia chiaro ! Non dico questo per deprimervi, ma solo per smuovere le coscienze, a capire che c'è qualcosa che non va in questo mondo, e quindi per far si che la coscienza umana si svegli e si ribelli a tutto questo. In più come ho ben spiegato nell'articolo: Il Più Grande Inganno: LA MORTE, e noi non ne dobbiamo avere paura. Perché avere paura e deprimersi è quello che vuole il Potere Occulto, e noi non glielo dobbiamo concedere. Ora però vi voglio riportare un estratto del libro di un mistico e antropologo di nome Carlos Castaneda, che trovo davvero significativo, in questo estratto c'è un dialogo che fa capire bene quello che ho appena esposto in questo paragrafo, cioè che potremmo essere cibo per gli “dèi”, che tutta questa struttura che crea paura e sofferenza, possa essere creata cosi ad hoc per nutrirli. 
Per “dei” ovviamente si intende queste entità che si sono spacciate per “dèi”, ma che in realtà sono solo esseri in carne e ossa, che come detto nei libri antichi: provengono dalla stelle (cioè dal profondo Spazio). In questo estratto c'è il dialogo di Carlos con lo sciamano Don Juan, e si parla proprio dei predatori occulti che sono emersi dalle profondità del cosmo per ridurci in schiavitù, e nutrirsi di noi:
Il Lato Attivo dell'Infinito, Carlos Castaneda, pag. 248 -250:

Carlos Castaneda: “Cosa succede, don Juan ?» chiesi in ultimo. “Vedevo ombre scure dappertutto.”
Don Juan: “Gli Sciamani furono i primi a scoprire quelle ombre e ad occuparsene. Le videro come tu le vedi adesso e le videro come energia che fluisce nell'universo. E scoprirono qualcosa di trascendentale.” 
Carlos Castaneda: “Che cosa scoprirono, don Juan?» lo sollecitai.”
Don Juan: “Scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita. Un predatore che emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della nostra vita. Gli uomini sono suoi prigionieri. Il predatore è nostro signore e maestro e ci ha resi docili, impotenti. Se vogliamo protestare, soffoca le nostre proteste. Se tentiamo di agire in modo indipendente, non ce lo permette. (...) Sei arrivato e con le tue sole forze, a ciò che per gli Sciamani dell'antico Messico era la questione suprema. Per tutto questo tempo non ho fatto che menare il can per l'aia, insinuando in te l'idea di un qualcosa che ci tiene prigionieri. Ed è davvero così ! Questo, per gli Sciamani dell'antico Messico era un fatto energetico.”
Carlos Castaneda: “Perché questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan ? Dev'esserci una spiegazione logica.” 
Don Juan: “Una spiegazione c'è ed è la più semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perché noi siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie, i "gallineros", i predatori ci allevano in stie umane, gli "humaneros", garantendosi così un'infinita riserva di nutrimento.
Carlos Castaneda: Mi accorsi che stavo scuotendo violentemente la testa da un lato all'altro. Tutto il mio corpo esprimeva il mio disagio e il mio sgomento ed ero incapace di arrestare il tremito che mi squassava. “No, no, no” mi sentii dire. “È assurdo, don Juan ! Ciò che stai dicendo è mostruoso. Non può essere vero, né per gli Sciamani né per l'uomo medio; per nessuno.” 
Don Juan: “Perché ?” chiese lui, perfettamente calmo. “Perché ? Solo perché l'idea ti fa infuriare ?”

Le parole dello sciamano sono molto significative, e mi trovo ad approvarle (almeno in parte); è vero che non c'è prova di quello da lui detto, ma stiamo parlando di spiritualità, quindi di metafisica dove prove non possono esserci, ad esempio: un pensiero noi lo possiamo vedere, pesare, toccare ed odorare ? No, non possiamo, però è innegabile che esso esista. Quindi perché mai le parole degli sciamani andrebbero scartate a priori ? Per me ogni dichiarazione, se la reputo sensata, va presa in considerazione. E anche se ci sono cose che non possono essere provate materialmente (come l'esempio del pensiero), questo non significa che esse non esistano. Io comunque dico di considerare solo quello che reputiamo sensato e che crediamo abbia riscontro, che sia chiaro, non sto dicendo di diventare creduloni e di credere a tutto. Come in ogni cosa ci vuole buon senso, viadi-mezzo e pensiero analitico. Ma però quello che voglio dire è altro, dal mio punto di vista questo mondo/dimensione mi appare proprio cosi, mi appare una sorta di prigione per anime. Non so se siamo cibo per queste creature (che si fecero adorare per “dei”), e se esse si nutrono di paura , ma di certo vedo un mondo che ruota intorno alla paura e al dolore, e vedo una massa di persone sempre più lobotomizzate, vedo le istituzioni che ci mentono spudoratamente. Insomma, una cosa è certa: in questo mondo/dimensione c'è qualcosa che non va, e questo è innegabile. E a dirlo non sono solo io, questo pensiero venne anche ad altre persone, persino a persone vissute secoli fa; che ora esporrò.

I CATARI

Molte persone secoli fa già avevano intuito che questo mondo era una sorta di “inferno” una prigione per anime, e tra questi c'è il Catarismo, un movimento spirituale diffuso in Europa tra il XII e il XIV secolo. Il quale può anche essere suddiviso in: Albigesi (se del sud della Francia), Bogomili (se dell’est europeo) e Patarini (se dell’Italia del nord). I catari si diffusero nel basso medioevo, e in particolare tra il 1150 e il 1250, il loro pensiero era molto simile a questo che sto esponendo in questo articolo, per loro questa catena alimentare era una creazione di un demone, infatti i catari, che tradotto vorrebbe dire “puri”, si astenevano dal mangiare carne, uova e formaggio. Proprio come i moderni vegani. Questo mondo, secondo il pensiero Cataro, era un regno di dolore, anzi era l’inferno vero e proprio. “Non c’è altro inferno se non questo mondo visibile” predicava il cataro Guglielmo Belibasta all’inizio del XIV secolo. Al contrario dei Cattolici, che ritenevano (e ritengono) che il sesso è peccato e che lo si deve fare solo ai fini della procreazione, i Catari dicevano: sì al piacere sessuale, perché lo ritenevano come un regalo del “Dio-buono”. I Catari, fortemente dualisti, credevano nella reincarnazione, e che grazie all’amore del Dio buono (l'Uno) tutte le anime si sarebbero salvate dopo una o più prigionie in questo mondo materiale. Mondo materiale creato dal “Dio-malvagio”, “Satana”, il quale creò questo mondo per imprigionare  le anime in corpi animali o umani. I Catari si definivano i veri cristiani e di fatto criticavano la Chiesa e il Vaticano, dicendo che essi stavano venerando “satana”. Per loro il Diocreatore dell'Antico Testamento corrispondeva al “Dio-malvagio”, a Satana. E quindi accusavano la Chiesa cattolica di essere corrotta e attaccata ai beni materiali, dunque facendo tutto l'opposto di quello che aveva professato Gesù. Anche se come abbiamo visto i Catari costituivano un movimento pacifista, talmente pacifici da non volere neppure creare dolore agli animali, furono sterminati dalla Santa Romana e Universale Inquisizione, che operò un capillare e radicale sterminio dei Catari, dal quale non uno ebbe scampo: tutti i Catari furono radicalmente sterminati dal fuoco, dalla spada e dalla tortura. Si parla di molte migliaia di persone, anche se sicuramente non sarà mai noto alla storia dell’umanità il numero esatto di vittime tra uomini, donne, bambini e anziani. Il massacro di Marmande nel 1219, è così descritto nella Canzone della crociata albigese: “Corsero nella città [le armate dei cattolici], agitando spade affilate, e fu allora che cominciarono il massacro e lo spaventoso macello. Uomini e donne, baroni, dame, bimbi in fasce vennero tutti spogliati e depredati e passati a fil di spada. Il terreno era coperto di sangue, cervella, frammenti di carne, tronchi senza arti, braccia e gambe mozzate, corpi squartati o sfondati, fegati e cuori tagliati a pezzi o spiaccicati. Era come se fossero piovuti dal cielo. Il sangue scorreva dappertutto per le strade, nei campi, sulla riva del fiume.” Il cronista cistercense Cesario di Heisterbach riporta (Dal libro V, cap. XXI del Dialogo sui miracoli di Cesario di Heisterbach) che durante il massacro di Béziers alcuni dei Catari trovarono rifugio con dei Cattolici in una chiesa. Il legato pontificio Arnaud Amaury, non potendo distinguere gli eretici ma risoluto a non porre fine al massacro, ordinò quindi la celebre frase: “Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi.”. Beh non c'è bisogno di dire che vennero tutti uccisi (Catari e Cattolici). Insomma pur di sterminare questo movimento furono capaci di uccidere anche i propri fedeli Cattolici. Ma questo non ci deve meravigliare, perché i Prescelti in realtà non si identificano in nessuna religione o razza, anzi, come ben spiegato nell'altro capitolo, loro usano queste divisioni solo per dominare, il Dividi Et Impera. Da questi “Veri Cristiani” come i Catari amavano definirsi, che accettarono l’estremo martirio piuttosto che rinunciare alla propria fede, ci arrivano degli esempi raccolti nei verbali di tortura degli Inquisitori; tipo nel suo “Manuale dell’Inquisitore” Bernard Guy spiegava come agire per individuare senza dubbio un Cataro, e questo consisteva nel mettere nelle mani del sospettato un animale e ordinargli di ucciderlo; se costui rifiutava, avevano la conferma della sua “depravazione eretica” e dunque sarebbe stato bruciato vivo senza ulteriori indugi. I Catari furono sterminati dagli stessi cristiani, con la sola differenza che i Catari fino alle sterminio furono coerenti col messaggio d'amore di Gesù, mentre i loro carnefici fecero proprio tutto l'opposto. I Testi Sacri Catari furono quasi tutti distrutti dal fuoco e dalla censura Cattolica (molti documenti si dice sono ancora tenuti segreti in Vaticano), che con disprezzo cercò di cancellare per sempre tale movimento pacifico. Si salvarono solo due “Trattati” e tre “Testi Rituali”; dal “Rituale” di Firenze leggiamo un estratto che testimonia il lor essere pacifici e rispettosi di ogni vita sulla faccia della Terra: “...Farete ancora voto a Dio di non mangiare consapevolmente o volontariamente formaggio, latte, uova, carne di uccelli, rettili, animali... ...Sopporterete, per la giustizia di Cristo, la fame, la sete, gli scandali, la persecuzione e la morte: tutto ciò sopporterete per amore di Dio e della vostra salvezza ...” Ora, io non voglio dire che tutto il pensiero Cataro sia giusto. Per esempio: a) io credo che la nostra libertà finisca dove inizia quella altrui, e che dal momento che uno invade la nostra, noi dobbiamo avere il diritto e il dovere di difenderci, di difendere al nostra libertà. b) Io non sono cristiano, bensì panteista (poi esporrò nel dettaglio cosa significa), i Catari comunque sia si rifacevano alla Bibbia e al Nuovo Testamento, ed io trovo che questi siano in toto frutto del Governo Occulto, come ho spiegato in modo dettagliato nell'articolo: SIAMO SCHIAVI DEGLI "DEI". c) Anche se trovo che in parte il messaggio d'amore che hanno affibbiato a Gesù sia valido (in parte però). Vedo Gesù come pura metafora del ciclo solare (come ho ben spiegato nell'articolo: SIAMO SCHIAVI DEGLI "DEI"). Detto questo, è assurdo quello che è successo ai Catari, loro erano un movimento pacifico, un movimento che a differenza dei Cattolici era  coerente col messaggio d'amore propinato da Gesù. Loro stavano cercando di ricreare una società più etica e solidale, e furono brutalmente fermati. Questo per dare l'ennesima prova che questo mondo è folle: la Chiesa Cattolica che dice di professare e di portare amore, stermina e trucida un movimento che stava facendo REALMENTE quello, portare più amore e fratellanza. Mentre quello che sposo di loro è il fatto che avevano intuito che nel Vecchio Testamento non si parla dell'Uno, bensì di un tiranno, di un “demone”, insomma di qualcuno che non aveva e non ha intenzione buone (come vuole farci credere il Vaticano) verso l'umanità. Un altra cosa a loro favore fu che già ai quei tempi, in cui la vita umana valeva poco, loro avevano capito che la Catena Alimentare di questo pianeta è diabolica, fino appunto ad astenersi a tale pratica (di mangiare animali e i loro derivati). Loro ritenevano che non cedendo più a questi tranelli, secondo loro fatti da “Satana”, non alimentando più la sua spirare di paura e dolore, alla fine le loro anime sarebbero state liberate, e non si sarebbero più reincarnate in questo mondo-prigione, definito da loro: il vero inferno. Beh io dico invece che bisogna combattere questo inferno, o per meglio dire: questo Governo Occulto, ma non combatterlo con atti violenti, che come abbiamo visto nel passato non hanno fatto altro che incrementare tale potere, ma combatterlo culturalmente. 
Quello che ci serve è una rivoluzione culturale. Alla fine quello che dico sempre è: se tutti si rifiutassero di fare la guerra (che serve per arricchire il dittatore di turno), chi ci andrebbe ?
Non di certo ci andrebbero i dittatori o i nostri leader politici, e quindi non si avrebbero più guerre. Loro governano e hanno potere, perché noi glielo stiamo dando, siamo noi che glielo permettiamo, ma se tutti insieme finissimo di obbedire ai loro piani malvagi e spietati, il loro impero cadrebbe anche domani, cadrebbe come un castello di carte, con un soffio. Noi possiamo creare il “paradiso” in terra, se realmente tutti lo volessimo, come esposto nel capitolo sulla Teoria Olografica, siamo noi in qualche modo i creatori di questa realtà, il Potere Occulto può solo influenzarci ma non ci può impedire di cambiare il nostro inconscio e conscio collettivo per creare un mondo più giusto e più equilibrato.

GNOSTICISMO 
Lo Gnosticismo è un movimento spirituale ed esoterico sviluppatosi soprattutto nel II e IV secolo, questo movimento ispirò i Catari (appena citati), potremmo dire anche che il Catarismo è stato il suo prolungamento. Il termine gnosticismo, derivato dalla parola greca gnósis ("conoscenza"), designa la conoscenza segreta del divino che i seguaci del movimento affermavano di possedere. Questo movimento ebbe l'influenza della metafisica del platonismo e del neoplatonismo. Pur proclamandosi cristiani, la Chiesa non li ha mai accettati, e li ha sempre visti come dei nemici eretici da combattere, sostanzialmente perché non riconoscevano Yaweh come “Dio” e perché professavano che la salvezza sarebbe venuta con la conoscenza e non con la fede. Questa corrente spirituale, riassumendo, sostiene che l'Universo non ha alcuna realtà, che è un illusione (proprio come detto nella Teoria Olografica), che esso è nato da un “errore” a causa di un fenomeno che chiamano “la Caduta”. La Realtà viene chiamata dai pensatori gnostici il Pleroma. Il Pleroma è formato dall’Uno (come si dice nella Teoria dell'Uno), questo Uno secondo il loro pensiero, è inconoscibile, e da questo discendono una serie di Eoni. Gli Eoni sono entità splendenti e meravigliose. L’ultimo Eone per gli Gnostici in ordine di gerarchia si chiama Sophia, che incarna la Sapienza. Il pensiero Gnostico vuole che Sophia, piena di Amore per l’Uno, tenta di risalire per conoscerlo. Ciò provoca un cataclisma immane: Sophia precipita in basso e genera Yaldabaoth (Yahwe) il Dio creatore di questo mondo e, al di sotto di lui, i sette Arconti. Yaldabaoth raffigura Yaweh, il Dio del Vecchio Testamento: geloso, assassino, arrogante, vendicativo, schiavista, sessista, omofobo, razzista, genocida, e chi più ne ha più ne metta. Yaldabaoth (Yahwe), ignaro di tutto ciò che è al di sopra di lui, crea questo Universo che è una specie di infernale prigione, considerato anche il Regno del Male. In questo Universo materiale resta imprigionata Sophia. Yaldabaoth poi crea l’uomo su questo pianeta: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. Egli parla sempre al plurale perché opera insieme agli Arconti, le potenze malefiche dominatrici di questo mondo. Però, a sua insaputa, nell’Uomo resta imprigionata la scintilla di Sophia (la Sapienza). Adamo, disobbedendo al comando di Yaldabaoth, conosce la verità, cioè che al di sopra di Yaldabaoth c'è l’Uno supremo, l'inconoscibile, ed il mondo reale del Pleroma. E per questo punito da Yaldabaoth che vuole l'uomo ignaro dell'Uno, per poter essere venerato. Sempre riassumendo: Sophia è angosciata e disperata per se stessa e per l'umanità, allora il Cristo, il Salvatore, mosso a pietà da questa situazione, discende attraverso le sette sfere degli Arconti e giunge nel mondo per liberarla ed insegnare agli uomini la vera dottrina. Ma Yaldabaoth (Yaweh) terrorizzato dal fatto che gli umani possano scoprire tale verità (e dunque liberarsi) ordina al suo popolo eletto, gli Ebrei, di farlo morire in croce. Ovviamente muore l’uomo Gesù, mentre l’Eone Cristo risale al Pleroma. Quindi questo mondo, creato da un Dio inferiore, è visto dallo Gnostico come il Male metafisico. Lo Gnostico in questo mondo è straniero (allogeno), sente di vivere in una specie di prigione spirituale, un mondo illusorio che lo mantiene prigioniero. Ma d’altra parte, siccome lo Gnostico conosce la verità, può liberarsi da tale “prigione”. Infatti il compito dello Gnostico consiste nel trovare Sophia (la sapienza) e, insieme a Lei risalire nel Pleroma. Bisogna notare che il tempo è lo spazio sono due categorie con cui la nostra mente ordina i dati che provengono dall’esterno. Nel Pleroma (che è la dimensione vera al di sopra del mondo “terreno”) il tempo non esiste, dunque tempo e spazio avvengono tutti nel qui, nel adesso e nell'ogni istante (come anche testimoniato dalle esperienze di premorte, dove i soggetti in questione dopo “morti” si sentivano in una dimensione dove il tempo e lo spazio non esistevano), e quindi alla luce di tutto ciò, lo Gnostico con la conoscenza può invertire il movimento e risalire al Pleroma. Questa azione, facendo un parallelismo, è quello che si definisce nell’Induismo e successivamente nel Buddismo: l’Illuminazione. In ogni uomo è presente la scintilla di Sophia (la conoscenza), ma per il pensiero Gnostico (che divide l'umanità in tre categorie) la maggioranza degli esseri umani è purtroppo costituita dagli Ilici, quelli che si identificano con questo mondo, che amano le cose materiali, sedotti e controllati dal Potere, sopraffatti dai sentimenti più bassi come: ira, odio ,invidia eccetera. Coloro che nascono muoiono e si riproducono come gli animali, senza neppure capire il mondo che li circonda, non avvicinandosi nemmeno minimamente alla sapienza/verità (questo gruppo di persone potremmo paragonarlo alla odierna massa). Poi c’è una minoranza, gli Psichici, questo gruppo è composto da quelli che desiderano la Verità , quelli che  hanno intuito e  riconosciuto che questo mondo è un inganno, un illusione, e di conseguenza ricercano la liberazione. Sono cioè quelli dotati di più Coscienza. (che possiamo paragonare agli odierni Liberi pensatori). Infine ci sono gli Pneumatici, capaci di giungere alla Verità di fatto, quei pochi esseri  che hanno raggiunto le vette più alte dell’ “illuminazione” (che posiamo paragonare alle pochissime persone sagge che hanno raggiunto la verità). Dunque lo scopo dello Gnostico è congiungersi con l’Uno, e per farlo deve prima risalire, una per una, le sette sfere, sconfiggendo i terribili Arconti che le presiedono, poi si deve identificare con i singoli Eoni, risalendo i Cieli uno alla volta, fino all'Uno. Esistono quindi diversi gradi di Gnosi, ma il più alto, è senz'altro il ricongiungimeto con l’Uno, in cui l’uomo assume la consapevolezza dell’illusorietà del mondo materiale e del concetto dell’Io individuale. Riconosce l’inesistenza della differenza tra Soggetto ed Oggetto e si identifica con l’unico vero Testimone, l'Uno. Per lo gnostico non c'è separazione tra l'Uno (“Dio”) e l'uomo, perché siamo tutti parte di esso, siamo tutti emanazioni dell'Uno. In poche parole il pensiero Gnostico sostiene che l'uomo deve capire l'illusorietà del mondo (creato dal Dioinferiore), per ricongiungersi con il vero Dio, l'Uno. Da questo riassunto capiamo immediatamente che i Catari si ispiravano senza dubbio allo Gnosticismo, infatti i Catari come loro, credevano che il “Dio” dell''Antico Testamento fosse un “demone”. In più entrambi i movimenti vedono questo mondo, come un mondo illusorio, una sorta di prigione per anime. Ed entrambi i movimenti, pur dichiarandosi cristiani e di credenti in Cristo, furono perseguitati dai cristiani cattolici. Allora, anche se non mi definisco cristiano ho molti punti in comune col pensiero Gnostico e Cataro, come potete vedere da tutto quello che scrivo nei miei articoli. Secondo me questi movimenti si erano avvicinati molto alla verità, infatti furono perseguitati e uccisi (la fine che facevano tutti quelli che si avvicinavano alla verità), ovviamente non concordo con tutto, anche perché Yaweh si è un dittatore, ma non un dittatore o “demone” spirituale, bensì un tiranno in carne e ossa, venuto da un altro pianeta (un extraterrestre, come del resto tutti gli Elohim). E poi come detto anche prima, io vedo Gesù come allegoria del Sole; poi se qualcuno volesse vederlo come mito di salvezza o come persona realmente esistita, è libero di farlo, non ho nulla in contrario. C'è da dire che perlomeno i Catari e gli Gnostici che credevano nella novella di Cristo sono stati coerenti con quel messaggio, e questo gli fa onore. Mentre non possiamo dire lo stesso per i Cattolici che pur avendo lo stesso messia, quindi lo stesso idolo di questi due movimenti, fecero e fanno tutto l'opposto di quello che disse. Ho menzionato questi due movimenti per far capire che questo mio pensiero era già esistente tanti tanti anni fa, ovviamente la scuola e tutti i mezzi di comunicazione e di informazione di regime non e parlano, e fanno di tutto per tenerli nascosti. Questo fa si che ogni volta che mi tocca di parlare in pubblico di queste cose, come al solito, la gente cade dal pero, pensando che questi movimenti spirituali siano solo frutto della mia immaginazione. Una volta questo mi innervosiva, mi innervosiva l'arroganza di chi non sa, mentre ora ormai mi son fatto il callo, e penso che quello che importa è cambiare se stessi, poi se uno vuole ascoltarmi lo farà, leggendo questo articolo o in altro modo. Di certo non voglio più sprecare energie spiegando alcuni concetti a gente che non vuole ascoltare, ma che anzi, vuole solo contraddire. Dunque una volta chiarito e dimostrato che questi miei concetti esistevano già nel passato, e quindi che son sempre esistiti; vorrei parlarvi del mio pensiero spirituale, quello che io sposo, quello a cui io mi rifaccio, e questo è il Panteismo.

IL PANTEISMO 
Il Panteismo è un termine che deriva dai termini greci pan = "tutto" e theos = "dio", è riferito a tutte quelle dottrine che affermano che "tutto è Dio", o meglio che “tutto è l'Uno”, ogni cosa è emanazione dell'Uno. Tutto deriva dall'Uno, al quale tutto è collegato. Il termine "panteista" (dal quale la parola "panteismo" è derivata) fu usato propriamente per la prima volta dal filosofo irlandese John Toland nella sua opera Socinianism Truly Stated, by a pantheist del 1705. Comunque, il concetto era stato discusso già al tempo dei filosofi della Grecia antica, da Talete, Parmenide ed Eraclito. Di filosofi panteisti ce ne sono stati molti nel corso della storia, ora ne vediamo alcuni nello specifico (quelli più influenti e importanti), e vediamo come essi esprimevano tale concetto, i vari filosofi sono messi in ordine cronologico, dal più antico al più moderno.
Il Panteismo di Parmenide: Secondo Parmenide lo spazio è interamente riempito dall’Essere (l'Uno). L’ Essere è la sostanza, unica ed omogenea, che, compenetrando tutte le cose che i nostri sensi percepiscono nel cosmo, e costituisce il cosmo stesso. 
Infatti nella “visione” del filosofo di Elea il cosmo non è composto dagli innumerevoli oggetti di diverso aspetto e colore, suscettibili di trasformazione, movimento, nascita e morte. Ma è costituito dall'Essere (l'Uno), che è una sostanza unica, eterna, non generata, enorme, sferica, immobile, non diveniente ma sempre uguale a se stessa, omogenea, non divisa in molteplici “cose” bensì continua. Dunque: Esiste soltanto l'essere. Questo essere, che è unico, viene percepito dagli esseri umani come "spezzettato" in molteplici cose, ma questo è solo frutto dalla nostra vista fallace, che ci mostra la separazione dove non c'è. Infatti egli afferma: "a questo unico essere saranno attribuiti tanti nomi quante sono le cose che i mortali proposero, credendo che fossero vere, che nascessero e perissero, che esistessero e non esistessero, che cambiassero luogo e mutassero luminoso colore". E anche: “L'Essere è Uno perché non possono esserci due Esseri: se uno è l'essere, l'altro non sarebbe il primo, e sarebbe quindi non-essere. Allo stesso modo per cui, se A è l'essere, e B è diverso da A, allora B non è: qualcosa che non sia Essere non può essere, per definizione.” Possiamo sintetizzare il concetto di Parmenide con queste parole egregiamente attribuitegli da Aristotele: "Tutte le cose sono Uno e quest'Uno è l'Essere”. 
Il Panteismo di Eraclito: Secondo Eraclito il divino è in tutte le cose ed è identico al mondo nella sua interezza. Questa concezione porta a identificare il divino con l'Universo, facendolo divenire quindi l'Unità di tutti i contrari, il Fuoco generatore. Il Dio-tutto (l'Uno) di Eraclito ha in sé tutte le cose ed è una realtà eterna. 
Il Panteismo di Plotino: Plotino è uno dei maggior esponenti di questa filosofia. Secondo Plotino l'Uno è la prima, totalmente trascendente ipostasi, cioè la prima realtà sussistente. Esso non può contenere alcuna divisione, molteplicità o distinzione; per questo è al di sopra persino di qualsiasi categoria di essere. Il concetto di "essere" deriva infatti dagli oggetti dell'esperienza umana, ed è un attributo di questi, ma l'infinito trascendente Uno è al di là di tali oggetti, quindi al di là dei concetti che ne deriviamo. L’universo, il mondo, nelle sue innumerabili molteplicità, ha in sé sempre e comunque una condizione imprescindibile, cioè l’unità. Per Plotino ci sono diverse dimensioni della realtà, chiamate ipostasi, che sarebbero gerarchicamente generate, generate dalla sostanza/matrice primaria : l'Uno. Queste sono emanazione dell’Uno, da cui tutto deriva e cui tutto ritorna. L’Uno non è classificabile, né gli si possono attribuire giudizi finiti, l’Uno è tutto. Per chiarire il suo pensiero, e visto che reputo Plotino uno dei migliori ad aver esposto la Teoria dell'Uno, qui riporto un sui scritto significativo: L'Uno è tutte le cose (Plotino Enneade V, 2 - I – II -Laterza 1944-) I. L'Uno è "tutte le cose" e al tempo stesso non è neppure una di esse; principio di tutto, voglio dire, non è "tutte le cose" in una maniera qualunque ma è tutto in una maniera trascendente. Lassù, difatti, le cose tutte devono trovarsi come dopo una corsa; o, meglio le cose non si trovano ancora nell'Uno, ma vi si troveranno. Come possono allora derivare dalla semplicità dell'Uno, mentre in una pura identità non si può mostrare mai nessuna varietà, nessuna piegatura, quale che sia, assolutamente? Orbene, proprio perché nulla fu mai in lui, proprio per questo, dico, tutto deve sgorgare da lui; anzi, affinché l'essere sia, per questo Egli non è "essere", ma solo il genitore dell'essere; e questa che vorrei chiamare "genitura" è primordiale. Mi spiego; perfetto com'è, giacché nulla ricerca, nulla possiede, di nulla ha bisogno, Egli trabocca, per così esprimerci, e la sua esuberanza dà origine a una realtà novella; ma l'essere così generato si rivolge appena a Lui ed eccolo già riempito; e, nascendo, volge il suo sguardo su di se stesso ed eccolo Spirito. Precisiamo ancora: il suo fermo orientamento verso l'Uno crea l'Essere; la contemplazione che l'Essere volge a se stesso crea lo Spirito. Ora, poiché lo Spirito, per contemplarsi, deve pur stare orientato verso se stesso, Egli diviene simultaneamente Spirito ed Essere. Così, dunque, l'Essere è un "secondo Lui" e perciò crea ciò che gli è simile, versando fuori la sua forza esuberante; ma, immagine, anche questa, dell'Essere corrisponde a Colui che già prima dell'Essere s'effuse. E questa forza operante che sgorga dall'Essere è "Anima" che diviene quello che è, mentre lo Spirito è fermo; poiché anche lo Spirito sorse mentre "Ciò che era prima di Lui" perseverava nell'immobilità. L'Anima però non è immobile nel suo creare; tutt'al contrario, ella generava la sua immagine, allorché aveva già subito il movimento. Ora, finché ella guarda lassù donde nacque, si riempie di Spirito; ma se avanza su un'altra ed opposta direzione, genera - immagine di se stessa - la sensibilità e, nelle piante, la potenza vegetativa. Nulla, peraltro, è separato, nulla è scisso da ciò che precede. Sotto questo rispetto, sembra persino che l'anima umana s'inoltri, pur essa, sino alle piante: vi si inoltra, intendiamoci, in questo senso che la potenza vegetativa ch'è nelle piante appartiene all'Anima; certo, ella non è, tutta quanta, nelle piante, ma se è nelle piante è in questo senso ch'ella è procedura sino a tal punto, nel basso, da creare un essere novello in quel suo processo e in quella sua premura del "peggiore". Del resto, anche la sua parte superiore, quella sospesa allo Spirito, lascia che se ne stia quieto e fermo lo Spirito che è in essa. II. ...Tutte queste gradazioni sono Lui e non sono Lui: sono Lui poiché da Lui derivano; ma non sono Lui, poiché Egli, fermo in se stesso, non ha fatto altro che dare. Concludendo, gli è come un corso lento di vita che si protenda in lunghezza: ognuno dei tratti successivi è "un diverso", ma il tutto è compatto in se stesso e se, per via di differenze, ogni cosa sorge perennemente nuova, l'antico però non si perde nel nuovo.
Il Panteismo di Bruno: Anche il concetto di Bruno è molto significativo e ben articolato, voglio ricordare che Bruno per i suoi concetti, Il 17 febbraio 1600 in piazza Campo de' Fiori a Roma, fu arso vivo dalla Santa Inquisizione. Come abbiamo notato da quello che ho scritto in questo articolo, il Potere Occulto (tramite i suoi mezzi, in questo caso la Chiesa) ha sempre perseguitato e ucciso chiunque si avvicinava alla verità, e il motivo ormai lo sappiamo bene, ed è quello di mantenere le masse ignoranti per poterle meglio manipolare. Nella filosofia di Giordano Bruno i cinque dialoghi scritti nella sua seconda opera in lingua italiana  De la Causa, Principio et Uno stabiliscono i principi della realtà naturale. Forma universale del mondo è l’anima del mondo, la cui prima e principale facoltà è l’intelletto universale il quale “empie il tutto, illumina l’universo e indirizza la natura a produrre le sue specie”. Egli infatti scrive: “Dio (l'Uno) è atto puro, luce purissima, è l'Uno da cui tutto origina e che è nel tutto. Tutto è Dio (l'Uno) e Dio (l'Uno) è il tutto..." La materia è il secondo principio della natura, dalla quale ogni cosa è formata: “come nell’arte, variandosi in infinito le forme, è sempre una materia medesma che persevera sotto quella, come la forma dell’albore è una forma di tronco, poi di trave, poi di tavolo, poi di sgabello, e così via discorrendo, tuttavolta l’esser legno sempre persevera; non altrimenti nella natura, variandosi in infinito e succedendo l’una all’altra le forme, è sempre una medesma la materia”. Discende da questa considerazione l’elemento fondamentale della filosofia bruniana: tutta la vita è “materia”, materia infinita emanata dall'Uno. Tutto è infinito, tutto è emanazione dell'Uno. Giordano Bruno in De l'infinito, Universo e Mondi scrive: “Io dico Dio tutto infinito, perché da sé esclude ogni termine ed ogni suo attributo è uno ed infinito; e dico Dio totalmente infinito, perché tutto lui è in tutto il mondo, ed in ciascuna sua parte infinitamente e totalmente: al contrario dell’infinità dell’universo, la quale è totalmente in tutto, e non in queste parti (se pur, referendosi all’infinito, possono esser chiamate parti) che noi possiamo comprendere in quello.” (G. Bruno, Dialoghi metafisici, Firenze, Sansoni 1985, p. 382).
Il Panteismo di Spinoza: La tesi centrale del pensiero di Baruch Spinoza è l'identificazione panteistica o, meglio, immanentistica di Dio con la Natura. Lui riassumeva tutto con questo motto: Deus sive Natura (letteralmente "Dio ossia la Natura") è un'espressione latina che, nell'ambito della riflessione metafisica, cosmologica, teologica edetica del filosofo Baruch Spinoza, sta a significare l'identità di Dio (dell'Uno), inteso come la sostanza infinita da cui tutti gli enti dipendono per la loro esistenza e per la loro essenza, e la Natura, intesa come l'insieme di tutto ciò che esiste, cioè la sostanza e tutti i suoi attributi e le sue modificazioni. Spinoza concepisce un Dio coniugato con l’unità e la necessità e perciò: “Dio, ossia la sostanza che consta di infiniti attributi, ciascuno dei quali esprime un’essenza eterna ed infinita, esiste necessariamente. Se lo neghi, concepisci, se è possibile, che Dio non esista. Dunque (per l’As.7) la sua essenza non implica l’esistenza. Ma questo (per la Prop.7) è assurdo: dunque Dio esiste necessariamente.” (B.Spinoza, Etica, Roma, Editori Riuniti 2004, p. 94) Ne consegue la dimostrazione di ciò che Dio è: “Tutto ciò che è, è in Dio: Dio però non si può dire cosa contingente. Infatti esiste necessariamente, e non in modo contingente. Inoltre, i modi della divina natura sono seguiti da essa anche necessariamente e non in modo contingente e ciò o in quanto si considera la divina natura assolutamente oppure in quanto la si considera determinata ad agire in un certo modo. Inoltre, di questi modi Dio è causa non soltanto perché semplicemente esistono in quanto li si considera determinati a fare qualcosa. Poiché se non sono determinati da Dio, è impossibile e non contingente che determinino se stessi; e al contrario se sono determinati da Dio, è impossibile, e non contingente, che rendano se stessi indeterminati. Per cui tutte le cose sono 
determinate dalla necessità della divina natura non soltanto ad esistere, ma anche ad esistere e agire in un certo modo, e non si da nulla di contingente.” (B.Spinoza, Etica, cit., p. 110)

IL PANTEISMO SECONDO ME 
Dopo aver analizzato il Panteismo secondo le migliori menti di sempre, vorrei spiegare il Panteismo secondo me. Come detto già nell'articolo (La Bibbia non Parla di Spiritualità) il mio essere Panteista iniziò dopo la visione/sogno che ebbi (narrato sempre in La Bibbia non Parla di Spiritualità). Il mio pensiero è molto semplice, e molto simile al Panteismo appena visto dei filosofi passati, tutto è Uno, noi tutti siamo un emanazione di questa sorgente/matrice. Per usare delle metafore, potrei dire che noi siamo come delle onde del mare, ogni onda è diversa l'una dall'altra, ogni onda si vede separata dall'altra, ma ogni onda è parte del tutto (l'oceano), dal tutto è arrivata e nel tutto (l'oceano) ritornerà. Le onde a differenza di noi però sanno che  una volta che si saranno frantumate sulla spiaggia, ritorneranno nell'oceano, e dall'oceano rinasceranno cosi all'infinito, mentre noi credendo che questa sia l'unica esistenza pensiamo che una volta finita questa esperienza saremo finiti, ma non è cosi, come le onde noi ritorneremo nell'Uno, e cosi all'infinito. Un altra metafora che mi piace fare è la metafora dei fiocchi di neve, ogni fiocco è diverso dall'altro, ognuno è unico e diverso dagli altri, eppure tutti i fiocchi arrivano dalla stessa unica sorgente (l'acqua), e in quel tutto (nell'acqua) ritorneranno una volta sciolti. Ecco con questi esempi spero di aver semplificato il concetto dell'Uno, noi ora viviamo la nostra illusione di separazione, ci vediamo diversi l'uni dagli altri, ma se ci pensiamo bene le cellule che compongono il nostro corpo sono le stesse che compongono quelli degli altri, e se andiamo ad analizzare ancora più a fondo (come fatto nel capitolo 2) noteremo che gli atomi che compongono le nostre cellule sono gli stessi che compongono l'Universo, quindi in realtà noi siamo collegati al tutto, siamo come dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere d'acqua, che stanno sperimentando la divisione, ma che una volta sciolti ritorneranno e si rimescoleranno nel liquido dentro il bicchiere (la fonte primordiale). Tutto deriva dall'Uno, al quale tutto è collegato. Nel caso della coscienza vale la stessa cosa, anche perché come spiegato nell'articolo: Teoria Olografica, tutto è pensiero, e la coscienza come per la “materia” è unica, lei ha l'illusione della separazione, perché come negli esempi fatti precedentemente la separazione non esiste. Ad esempio: nel sogno noi parliamo con dei personaggi, personaggi creati dalla nostra mente, e anche se è la nostra mente a generare questi personaggi, questi personaggi ci dicono cose di cui noi non sospettiamo minimamente, esattamente come le persone che noi incontriamo per strada nella vita da svegli. Nel sogno queste persone sono frutto della stessa e unica mente (la nostra), ma noi non riusciamo a prevedere quello che ci diranno, anche se li crea la nostra mente. Questa metafora fa capire che anche la vita funziona cosi; è la coscienza, l'Uno, che sta sognando, e sogna tante parti di se stesso, e che come nei sogni, ogni parte, ogni personaggio, quando si incontrano non sanno cosa gli dirà l'altro, pur essendo creazioni della stessa unica mente. Quindi nel sogno (come nella realtà), quando parliamo con qualcuno, stiamo assistendo all'illusione della separazione, perché in realtà entrambi i personaggi che dialogano sono un tutt'uno, entrambi frutto della stessa ed unica mente/coscienza. Ma poi se ci pensate bene, come fa una coscienza astratta a dividersi, come può l'astratto essere diviso, se ci pensate profondamente, l'astratto può solo creare l'illusione della separazione, ma in realtà è sempre un tutt'Uno. La materia che ci compone (compreso la coscienza) è immortale, come spiega la legge della conservazione della massa, che è una legge fisica della meccanica classica, che prende origine dal cosiddetto postulato fondamentale di Lavoisier (Antoine-Laurent de Lavoisier), ed essa recita cosi: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. E questa è una legge universale, che vale per tutto e per tutti. Essendo ogni essere e ogni oggetto parte dell'Universo, ed essendo l'Universo emanazione dell'Uno, ogni essere ed ogni oggetto è l'Uno. Ed essendo tutta la “materia” dell'Universo immortale, cosi immortale è l'essere !  Giustamente ora mi chiederete: “Anche il Potere Occulto che ho menzionato nell'articolo SIAMO SCHIAVI DEGLI "DEI" fa parte dell'Uno ?” Certo ! Ogni cosa viene dall'Uno, ma questo (come ho già spiegato) non significa che dobbiamo fare agire il Potere Occulto indisturbato. La filosofia dell'Uno vuole che si sia un tutt'Uno in armonia, mentre il Potere Occulto o chiunque vuole creare disordine, vuole il contrario, e quindi va fermato. E se possibile va cambiato, la filosofia dell'Uno non è una filosofia autolesionista, ma è una filosofia COSTRUTTIVA, che serve a migliorare e non a peggiorare. Il Potere Occulto va fermato, ma va fermato senza violenza (come già detto su), la violenza non farà altro che dargli più potere, e la storia ha dimostrato questo fatto. Noi dobbiamo solo fare una rivoluzione culturale, e smettere di cedere il nostro potere a questa stirpe, che detiene il potere da troppo tempo ormai. Una volta che li ignoreremo e che non obbediremo più ai loro ordini meschini, loro spariranno, e noi finalmente potremo costruire un Sistema SANO, un Sistema che tuteli l'armonia; e non un Sistema come abbiamo ora che fomenta disordine e disarmonia. Che dire: METTIAMOCI IN MOTO VERSO QUESTA DESTINAZIONE, TUTTI INSIEME.

CONCLUSIONE 
Per concludere, il cambiamento sicuramente deve partire da noi stessi, come ben diceva Ghandi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” Dopo di che dobbiamo anche svegliare gli altri (senza obbligarli), perché  l'inconscio collettivo ha un FONDAMENTALE ruolo in tutto questo, per vedere il mondo più sano e armonioso dobbiamo riuscire a cambiare questo inconscio collettivo, questa coscienza collettiva, persone come Giordano Bruno portarono un messaggio nuovo un messaggio sano di cambiamento, ma come abbiamo visto, la massa non era pronta e lascio che lui venisse arso vivo dalla Santa Inquisizione, purtroppo un singolo può fare molto, ma non può fare tutto, c'è bisogno che altra gente lo segua e che questa idea diventi un fiume in piena e che alla fine venga assimilata da tutti e diventi un idea consolidata, solo cosi si avrà il cambiamento. Ma comunque sia l'idea di Giordano Bruno fece una crepa sul guscio di ignoranza che ingloba l'umanità, lui stesso disse: “Ho lottato, è già tanto, ho creduto nella mia vittoria. È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l'aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.”. Giordano bruno è morto da eroe, e sta noi fare diventare quella crepa una voragine, e liberare definitivamente l'umanità dall'ignoranza. Questa crepa è stata fatta non solo da lui ma da tutti i liberi pensatori che hanno popolato questa Terra, e anche in nome di loro che dobbiamo creare il cambiamento, noi a differenza di loro ora abbiamo internet che come tutti i mezzi può essere usato in bene o in male, noi dobbiamo utilizzarlo in bene, grazie ad esso l'informazione viaggia a 3.000 allora, in passato alcuni concetti ci mettevano secoli ad arrivare a tutti, ora questi concetti positivi possono raggiungere tutti in tempi brevissimi, quindi non abbiamo scuse, andiamo verso questo cambiamento, e con serenità cerchiamo di “svegliare” più gente possibile. FORZA E CORAGGIO amici miei, la massa potrà deriderci come deride ogni idea nuova, ma sappiamo che la massa fa cosi solo perché ha paura di quello che non riesce a concepire, le menti chiuse temono le menti aperte, perché temono quello che non comprendono, e come abbiamo visto la massa -una volta avuto i mezzi per comprendere il messaggio- poi glorifica quei personaggi che aveva deriso o perseguitato. Marcello Bernardi: “Non credere a chi ti comanda, a chi ti punisce, a chi ti ammaestra, a chi ti insulta, a chi ti deride, a chi ti lusinga, a chi ti inganna, a chi ti disprezza. Essi non sanno che tu sei ancora un Uomo Libero” e aggiungo, se tu continuerai per la tua strada a portare la verità anche 'essi un giorno lo saranno. Vi lascio con un ultima citazione quella di Giordano Bruno: “Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco.”. Cadendo nell'illusione dei cinque sensi abbiamo fatto in modo che il Potere Occulto ci governasse verso la follia, ma è ora di riprendere il nostro potere e di mandare a casa il Potere Occulto con i suoi Prescelti. Dobbiamo essere noi i padroni del nostro destino. Riprendiamoci le redini della nostra vita.
Riprendiamoci il nostro potere.
Beppe Caselle

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