mercoledì 1 marzo 2017

L’industria farmaceutica diventa “antiscientifica” per vendere vaccini... non sono tutti sicuri!

Non sono tutti sicuri: l’industria farmaceutica diventa “antiscientifica” per vendere vaccini

DI MARTHA ROSENBERG
Per quale ragione i siti di informazione progressista che denunciano la disinformazione da parte del governo e delle multinazionali in altri settori accettano la disinformazione quando si tratta di vaccini – definendo gli attivisti “antiscientifici”?
Non stupisce che gli scienziati ufficiali siano assolutisti vaccinisti che denigrano gli “anti-vaccinisti” dato che i loro centri medici, reparti ospedalieri, università e spesso buste paga sono finanziati dalle società farmaceutiche (La motivazione dei siti progressisti è meno chiara). Tuttavia il motto “Pharma knows best” (“Big Pharma sa ciò che è meglio”, ndt) suona falso non appena si da una breve occhiata alla lunga lista di farmaci ritirati come Vioxx, Bextra, Baycol, Trovan, Meridia, Darvon, Phen-Fen, Raxar e Seldane – tutti dichiarati sicuri finché facevano fare milioni.

Nessun sito di informazione mainstream o progressista vuole ammettere l’esistenza del National Vaccine Injury Compensation Program (VICP, Programma federale di compensazione dei danni da vaccino) il quale, a partire dal 1988, ha indennizzato oltre 16.000 domande e risarcito danni per 3,18 miliardi di dollari.

Quando ho chiesto ad un esperto di vaccini il motivo dell’esistenza di tale corte, dal momento che i vaccini dovrebbero essere assolutamente sicuri, questi mi rispose che i vaccini sono così fondamentali per la sanità pubblica e tuttavia così poco remunerativi (rispetto alle pillole da un miliardo di dollari), che il governo non vuole che i produttori di vaccini rischino il fallimento per le cause legali.
Tuttavia, ignorando il tribunale e i danni spaventosi che liquida—mi è stato raccontato, in via confidenziale, di una donna che ha perso tutte le dita di mani e piedi per una vasculite causata da un vaccino — sono proprio gli scienziati mainstream che si comportano in modo “antiscientifico”.
La verità è che non tutti i vaccini sono sicuri, salvavita o necessari e i conflitti di interesse esistono eccome. Prendete in considerazione il caso del Gardasil, un vaccino contro i tipi 6, 11, 16, 18 del papilloma virus umano.

Il caso del Gardasil
Qualche anno fa, la Merck attuò una aggressiva campagna commerciale per il Gardasil, un vaccino contro il virus HPV (associato a verruche veneree e cancro cervicale) persino in paesi poveri dove il cancro cervicale non è certo causa primaria di morte in confronto a malaria o diarrea.
(Nei paesi sviluppati, un Pap test è efficace quanto un vaccino nella prevenzione del tumore cervicale.)
Lo scorso anno, i giudici della Corte Suprema indiana hanno chiesto chiarimenti dopo la morte di alcune bambine durante un test con Gardasil e Cervarix, il vaccino concorrente prodotto dalla GlaxoSmithKline, qualche anno prima.
Secondo CBS News c’era un’altra ombra sul Gardasil: “La Merck ha contribuito con 6.000 dollari al fondo per la campagna elettorale di Rick Perry [governatore del Texas] come parte di uno sforzo lobbistico nazionale per persuadere gli stati a richiedere Gardasil come uno dei vaccini obbligatori a tutti i bambini per poter accedere a scuola”. Alla guida del gruppo pro-Gardasil finanziato dalla Merck c’era la suocera dell’allora capo dello staff di Perry.
Non è parso molto etico neppure il passaggio della ex direttrice dei CDC Julie Gerberding alla guida della divisione vaccini della Merck.

Documenti andati a male
Gli scienziati hanno massacrato Andrew Wakefield, un ricercatore medico britannico che aveva associato il vaccino MPR (morbillo per morbillo, parotite e rosolia) all’autismo. La sua presunta corruzione avrebbe smentito ogni dubbio scientifico relativo alla sicurezza del vaccino.
Tuttavia quando un ricercatore americano è così corrotto da finire in prigione, la comunità scientifica non rifiuta per questo le sue ricerche. Scott Reuben pubblicò una ricerca fraudolenta su Lyrica, Effexor, Celebrex ed altri farmaci. Andò in prigione per sei mesi ma la “scienza” dietro ai farmaci che promuoveva rimane valida. Richard Borison, ex primario di psichiatra presso il centro medico per veterani di Augusta (VA) e presso la facoltà di medicina della Georgia, andò in prigione per 15 anni dopo aver condotto test clinici dell’antipsicotico Seroquel sui veterani per fare soldi. Il farmaco continuò a far guadagnare miliardi e la sua “ricerca” a scopo di lucro è ancora valida.

Come reporter ho intervistato personalmente un uomo la cui cecità fu causata nel 1976 da un vaccino antinfluenzale e che fu risarcito dal governo per il danno subito. Più recentemente ho intervistato un genitore il cui bambino sanissimo non è più stato lo stesso dopo una vaccinazione ed ora è internato. “Ha pianto disperatamente in modo isterico per 24 ore di seguito,” mi ha riferito il genitore, che è medico.
Big Pharma fa male a screditare questi genitori, e ce ne sono tanti, tacciandoli di essere “pazzi”. La degenerazione del loro bambino non è frutto della loro immaginazione. Inoltre, non c’è alcun motivo sostenibile che giustifichi la somministrazione di questi vaccini ad un bambino tutti in una volta, il che ne aumenta i rischi. Le vaccinazioni multiple – che una volta non venivano somministrate ai bambini – si sono rivelate una nuova enorme fonte di profitto per i pediatri.
Certo anche gli attivisti anti-vaccino non devono essere assolutisti, del resto chi rifiuterebbe un vaccino antirabbico dopo essere stato morso da un procione rabbioso o un’antitetanica[1] dopo una ferita profonda? Genitori responsabili negherebbero al loro figlio il vaccino antipertosse o antipolio[2]? Come per tutti i farmaci spinti sul mercato in modo aggressivo, i pazienti e i genitori devono potersi informare debitamente e in modo diretto soppesando rischi e benefici, e tenendo presente i lacunosi e insufficienti dati sulla sicurezza forniti dalle stesse aziende farmaceutiche.
Martha Rosenberg è giornalista investigativa nel settore sanitario. Autrice di  Born With A Junk Food Deficiency: How Flaks, Quacks and Hacks Pimp The Public Health (Prometheus).
Fonte: www.counterpunch.org/
Link: http://www.counterpunch.org/2017/01/26/they-arent-all-safe-pharma-is-willing-to-look-unscientific-to-sell-vaccines/
27.01.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di EMANUELA LORENZI

Note a Cura del Traduttore
[1] L’autrice, oltre a confondere la profilassi attiva con quella passiva (emoderivati), sembra dare per assodato l’assioma immunologico della teoria anticorpale, che proprio nel caso del tetano ha mostrato molte falle (morti in soggetti iperimmunizzati o con elevato titolo anticorpale o viceversa malattia non contratta in soggetti senza anticorpi e infine la questione dell’immunità naturale riscontrata in soggetti mai vaccinati), oltre a non specificare le condizioni di anaerobia necessarie allo sviluppo delle spore (che vivono anche nella polvere di casa), la non infettività e l’incidenza quasi esclusivamente in soggetti anziani e con sistema immunitario indebolito.
[2] L’autrice sembra ignorare la sciagurata storia e i danni di entrambi questi vaccini. Quanto all’antipolio, per cui è da ricordare il caso emblematico dei Tremante (due figli uccisi e uno cerebroleso), basterebbe citare i milioni di contagiati dal virus cancerogeno SV40, le epidemie iatrogene (non circola più il selvaggio ma il vaccinale) di poliomielite paralitica post-vaccinica da virus retromutato di tipo 2 e 3 alimentate proprio dalle vaccinazioni col Sabin orale che, costando meno, continua ad essere usato in modo massiccio nei paesi del terzo Mondo creando ceppi sempre nuovi e sempre più neurovirulenti che restano in circolazione per anni (noto il caso di “trasmissione silente” per oltre 28 anni), mentre nei paesi industrializzati il Salk a virus inattivato tramite formaldeide (cancerogeno di tipo 1) iniettato ai neonati per via parenterale può comunque indurre la sindrome di Guilain-Barré o creare portatori sani della malattia, senza contare i danni degli antibiotici come neomicina, conservanti, cellule e proteine eterologhe, metalli pesanti neurotossici e da ultimo le nanoparticelle di inquinanti non biodegradabili inoculate in sistemi immunitari il cui equilibrio th1/th2 è ancora in formazione e la barriera ematoencefalica molto più permeabile, considerando anche la via (parenterale) che bypassa le normali difese. Quanto invece all’antipertossico, se nessuno oserebbe negare danni gravi e morti causati dal vaccino intero, anche quelli (danni gravi e decessi scambiati per SIDS in Germania) del vaccino acellulare contenuto nella trivalente DTPa sono ben documentati dalla banca dati Med-Line, mentre la comunità scientifica ha dovuto constatare che oltre a non prevenire la trasmissione della malattia, i vaccinati (che possono essere asintomatici) hanno circa il doppio di possibilità di infettarsi con ceppi B.pertussis privi di pertactina (PRN, un antigene chiave del vaccino antipertossico) rispetto agli individui non vaccinati (i batteri PRN potrebbero avere un vantaggio selettivo nell’infettare le persone vaccinate con DTaP).

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