domenica 13 maggio 2018

Vaccini: la nuova shoah

Vaccini: la nuova shoah

Dopo qualche tempo di assenza sull’argomento “vaccini” è arrivato il momento di ribattere il ferro sul tema caldo.
Da oggi sono a rischio esclusione dagli asili i bimbi della fascia 0-6 ed i genitori, dopo mesi di trepidazione, di manifestazioni, di lettere, raccomandate, colloqui che hanno tolto loro tempo e sonno, hanno preso in mano la cosa e coalizzati hanno risposto in modo pacifico ed intelligente. Questa la lettera inoltrata alle redazioni dalla quale è stata estrapolato l’articolo apparso sui giornali locali. La riportiamo per intero perché è di una limpidezza disarmante e vale la pena leggerla tutta:

12 marzo 2018: la primavera è nell’aria, la natura si sta risvegliando eppure i cuori di molte famiglie italiane non riescono a gioire. Questa data rischia di entrare nella storia d’Italia come una delle più amare, poiché molti bimbi da 0 a 6 anni dovranno lasciare per sempre i nidi e le scuole materne. La loro colpa? Quella di non essere in regola con gli adempimenti vaccinali.
Dalla presentazione del “Decreto” a maggio 2017, loro sono diventati non conformi per legge: eppure sono gli stessi bambini che fino alla scorsa settimana hanno frequentato le scuole insieme a tutti gli altri, senza arrecare nessun danno o trasmettere pericolose malattie. Malattie che fino a qualche decennio fa erano considerate la norma e venivano affrontate da genitori e nonni come un normale percorso di crescita. Malattie che probabilmente non contrarranno mai e non potranno diffondere, eppure vengono etichettati come piccoli untori che riportano a tragiche pagine di manzoniana memoria.

Le istituzioni scolastiche non vogliono prendere posizione e in molti casi si limitano ad applicare la legge, senza tenere conto che spesso le famiglie dei bambini considerati non in regola portano sulle spalle un fardello doloroso fatto di reazioni avverse, patologie autoimmuni, danni irreversibili, finanche morte. Non si chiedono, i dirigenti, i motivi che spingono queste famiglie, etichettate come No-vax, a non adempiere ad un obbligo che dovrebbe tutelare la salute pubblica, ma che forse nasconde qualcosa di diverso dietro quella irreprensibile affermazione: “Serve a proteggere i bambini e i più deboli”.

Non si ricordano forse del fatto che a scuola possono frequentare, giustamente tutelati dalla legge, i bimbi sieropositivi o affetti da epatite B. Non si interrogano sul fatto che tutti quei bambini vaccinati potrebbero però non essere immunizzati, quindi non rendono comunque sicura la permanenza a scuola di eventuali compagni con problemi di immunodepressione. Eppure basterebbe un semplice esame del sangue per verificare, ma questo la legge non lo prevede perché si è talmente sicuri dell’efficacia dei vaccini che non serve sprecare tempo e soldi.

Noi però vogliamo soffermarci sull’aspetto più intollerabile e inconcepibile, l’esclusione di bambini da un percorso educativo fondamentale per la loro crescita.
Gli ebrei deportati nei campi di concentramento ricordano come momento traumatico la comunicazione che non avrebbero più potuto frequentare la scuola e, ancor più, l’indifferenza di coloro che fino al giorno prima erano stati compagni e maestre.

Da quella buia pagina di storia italiana ci si e voluti allontanare e si sono condannati coloro che non hanno saputo reagire permettendo tale abuso nei confronti di bambini e giovani innocenti, rei solo di non appartenere a ciò che il nazismo considerava conforme e accertabile. “Mai più. Mai più”. Questo si è detto, si è scolpito su marmi commemorativi, si è manifestato in piazza e nei cortei, si è rievocato durante le giornate della Memoria.
Eppure sta per riaccadere: altri bambini verranno esclusi da scuola con la debole motivazione di prevenire ipotetiche epidemie, senza nessuna emergenza sanitaria in corso, senza allarmi pandemici (sicuramente tutte le scuole verrebbero chiuse in questi casi).

Ora è il momento di prendere una posizione nei confronti dell’applicazione di questa legge, che vìola un principio sancito dalla nostra Costituzione. Occorre decidere se si vuole essere ricordati come coloro che non fecero nulla per evitare di cacciare fuori i bambini dalle scuole, limitandosi ad applicare questa legge che provocherà un ulteriore fallimento delle istituzioni scolastiche, o come coloro che agirono per dire NO a questo abuso.
Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore il mondo della scuola di reagire di fronte a quella che verrà ricordata come una grande ingiustizia, proprio perché avrà ripercussioni sulla fascia di età più delicata e che abbiamo il dovere di tutelare in ogni modo e con ogni mezzo. Già molti docenti lo stanno facendo aderendo all’associazione “La Scuola che Accoglie”. Con il cuore in tempesta, ma ancora pieno di speranza, restiamo a disposizione di tutti coloro che vorranno confrontarsi ed informarsi.
Libertà di Cura Biella – Gruppo spontaneo di genitori
libertadicura@gmail.com

Come giustamente si legge dalla lettera del gruppo “Libertà di scelta” ci si chiede cosa mai provocherebbe la presenza di un bambino non vaccinato a scuola dato che la sua esclusione non eviterebbe di essere contagioso fuori scuola. Ma siccome nelle menti contorte dei servi del Sistema nessuno che non sia omologato può frequentare gli ambienti approvati dal Sistema stesso (scuole, mense pubbliche, palestre, piscine…) ecco allora scendere la scure impietosa della nuova inquisizione con un ministro della sanità emulo di Torquemada brandendo non più crocifissi e roghi ma sanzioni ed esclusioni ghettizzanti.
Peccato che a questi diavoli, tanto bravi con le pentole, scappino i coperchi ed uno studio relativo alle vaccinazioni sui militari scopra il velo sui danni relativi alle inoculazioni di sostanze rivelatesi tossiche al punto di provocare gravi patologie e addirittura portare alla morte quelle carni da macello chiamate “militari”.
Lo studio si chiama “Signum” (linkato sul sito informativo per il comparto sicurezza e difesa) ed ha comprovato la correlazione vaccinazioni-malattie autoimmuni e degenerative. Ma è importante notare che lo stesso studio rivela che queste problematiche sono state riscontrate con l’inoculazione di 5 vaccini. Abbiamo scritto 5 vaccini. Ai neonati ne vengono inoculati dieci, per legge.
Ma sentiamo Marcello Pamio, scrittore e ricercatore, sul caso vaccini e la Relazione Finale della Commissione Parlamentare sui casi di morte e malattie che hanno colpito i militari italiani

Marcello Pamio parla di: commissione parlamentare e vaccini

Consigliamo anche la visione di questa testimonianza. Si tratta della madre di un ragazzo che credeva nelle forze armate tanto da morirci. Ma non per una missione, sotto il fuoco di mitragliatrice ma per il liquido di una siringa, più letale di arma da fuoco perché il suo calvario è durato quasi un anno. Prognosi: non c’è nulla da fare!

Linea Gialla - Storia dell'alpino vaccinato e deceduto (11/02/2014)

Vogliamo ancora indignarci per la Shoah? Sempre che sia stata anch’essa come ce l’hanno raccontata. Per approfondimenti in merito vedi QUI

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